Nella capitale risuonano le sirene, cittadini in fuga. Attacchi in corso a Kharkiv, Kramatorsk, Odessa e Mariupol. Il Cremlino afferma di stare colpendo “asset militari ucraini e base aeree” con armi di alta precisione. Le truppe russe entrano in Ucraina anche dalla Bielorussia e dalla Crimea. Il presidente Zelensky chiede ai cittadini di “non uscire di casa e di stare calmi”. Per la Cnn ci sono “già centinaia di vittime”. Biden: “Guerra premeditata che porterà a una catastrofica perdita di vite umane

Mosca: “Abbiamo soppresso i sistemi di difesa aerea delle forze ucraine”. I russi entrano anche dalla Bielorussia e dalla Crimea. Zelensky introduce la legge marziale e chiede ai cittadini di “non uscire di casa e di stare calmi”. Secondo la Cnn, che cita fonti governative locali, ci sono “già centinaia di vittime”.

L’ordine di attacco all’Ucraina

L’ordine di attacco di Putin è arrivato nella notte. Il presidente in un messaggio televisivo ha spiegato di aver autorizzato “un’operazione speciale” in Ucraina per “smilitarizzare il Paese” e “proteggere il Donbass”. Poi ha avvertito che ci saranno “conseguenze mai viste se qualcuno interferisce”.

L’ipocrisia del presidente russo è arrivata a negare che quanto sta accadendo sia una guerra. La Russia non intende occupare l’Ucraina, ha detto Putin, ma «solo» demilitarizzarla e – testuale – «denazificarla, portando a giudizio coloro che hanno compiuto crimini contro civili, inclusi cittadini della Federazione Russa». Ai militari ucraini si chiede di deporre le armi e «andare a casa». Un’operazione necessaria per «proteggere la popolazione civile di Donetsk e Luhansk», le due regioni separatiste dell’Ucraina orientale che si erano autoproclamate indipendenti nel 2014 e che solo otto anni dopo, il 21 febbraio scorso, Putin ha dichiarato di riconoscere. Di fatto, già una violazione della sovranità ucraina: molti avevano sperato che quella decisione, accompagnata da una presenza militare russa nella regione, sarebbe bastata. Invece, era solo il primo passo. Il pretesto per scatenare un’invasione che non si è fermata né al Donbass né al Sud dell’Ucraina. Ma che è arrivata a Kiev.