Mario Draghi avrebbe dovuto sentirsi con Zelensky questa mattina, rivela il premier ai parlamentari il presidente del Consiglio, ma poi alle 10.30 non sono riusciti a mettersi in contatto. La notizia del retroscena fa il giro del mondo e le dichiarazioni del diretto interessato sul perché della “buca telefonica” al premier italiano non tardano ad arrivare sui social. La risposta, un cinguettio sul profilo Twitter, però è tutt’altro che amichevole.

“Oggi alle 10:30 agli ingressi di Chernihiv, Hostomel e Melitopol ci sono stati pesanti combattimenti” racconta Zelensky dal suo nascondiglio di Kiev. “Le persone sono morte. La prossima volta cercherò di spostare il programma di guerra per parlare con Mario Draghi in un momento specifico. Nel frattempo, l’Ucraina continua a lottare per il suo popolo”. Una figuraccia (la nostra) mondiale. 

Il presidente ucraino aveva chiesto una “coalizione contro la guerra” e si era rivolto al gruppo dei “Nove di Bucarest” cercando aiuti militari e ulteriori sanzioni contro la Russia. I Nove di Bucarest – il nome è dalla città della riunione nel 2015 – sono Bulgaria, Ungheria, Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia, Romania, Slovacchia e Repubblica ceca. Un appello caduto nel vuoto, per Zelensky l’Occidente li ha lasciati soli contro l’invasione nemica.