Il rublo è crollato del 30% nel cambio con il dollaro dopo le nuove sanzioni annunciate dai paesi occidentali contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina. Il nuovo minimo storico per la valuta russa arriva dopo che ad alcune banche del paese è stato vietato l’utilizzo del sistema di pagamento internazionale Swift.

Il rublo crolla con le nuove sanzioni sulla Russia per l’invasione in Ucraina, tra cui l’esclusione selettiva delle banche dal circuito dei pagamenti Swift, cedendo quasi il 30% sul dollaro: sui mercati asiatici la valuta russa è indicata in calo del 28% a 117.817 sul biglietto verde nel trading offshore, a nuovi minimi.

I mercati reagiscono alle notizie di guerra, dopo le nuove sanzioni alla Russia e la minaccia nucleare di Vladimir Putin: il rublo ha ceduto quasi il 30% sul dollaro sulle piazze asiatiche, i future a Wall Street hanno perso fino al 3%, il petrolio è schizzato al Wti fino a un +7,5% a 98,46 dollari al barile. Strangolate dalle sanzioni molte banche russe, con il 50% delle riserve della banca centrale di Mosca congelate nelle casseforti dei Paesi del G7. E intanto la stessa banca centrale della Russia ha ordinato ai broker del mercato azionario di sospendere l’esecuzione di tutti gli ordini da parte di persone giuridiche e individui stranieri

 La Borsa di Mosca inizierà le contrattazioni del mercato monetario con tre di ritardo.

Lo ha deciso, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, la Banca Centrale Russa che sta valutando se aprire gli altri mercati più tardi.

Se la decisione di aprire sarà presa, sarà alle 15 di Mosca. Gli spread sul rublo sono aumentati di otto volte, con i market maker da Sydney a Hong Kong che si tirano indietro. La valuta è stata indicata in calo del 28% nel trading offshore mentre le sanzioni imposte alla Russia e alla sua banca centrale aumentano la la preoccupazione per gli effetti a catena