Continua la battaglia per la pace e la Russia non sembra dare tregua. Una petizione supera un milione di firme per fermare il massacro.
Oltre un milione di firme per deporre le armi e fermare la guerra
Su Change.org è cominciata una petizione il cui scopo è quello di reprimere l’attacco russo e fermare l’invasione delle forze armate in suolo ucraino. L’idea è nata dall’attivista per i diritti umani Lev Aleksandrovich Ponomaryov, il cui scopo è quello di insistere nel raggungere la pace e dimostrare che il suolo russo è abitato da cittadini contrari alla guerra iniziata dalla loro stessa nazione. Sono più di un milione le persone russe che voglio la pace.
I pacifisti tuonano:
“a tutte le persone sane in Russia, dalle cui azioni e parole dipende qualcosa. Entrate a far parte del movimento contro la guerra, opponetevi alla guerra. Fate questo almeno per mostrare al mondo intero che in Russia c’erano, ci sono e ci saranno persone che non accettano le meschinità perpetrate dalle autorità, che hanno trasformato lo stesso stato e i popoli della Russia in uno strumento dei loro crimini“.
Nonostante la continua battaglia dei Russi pacifisti, il Cremlino sembra non voler sentire, e costringe la stampa a sostenere la sua posizione. Voci insistono
“criminali di guerra tutti coloro che hanno preso la decisione di iniziare le ostilità nell’est dell’Ucraina e hanno diffuso la propaganda aggressiva a favore della guerra nei media russi dipendenti dalle autorità. Li riterremo responsabili delle loro azioni. Che siano dannati!“.
Ordine imposto il 24 febbraio dall’organismo di controllo sui media Roskomnadzor, è stato quello di obbligare agli organi d’informazione di comunicare sui movimenti in Ucraina solo attraverso le fonti ufficiali dello stato. Eventuali violazioni di quest’ultimo ordine, porteranno al blocco degli accessi ai siti e a multe fino a 60 mila euro.
A pochi giorni dall’annuncio da parte di Roskomnadzor, Il 28 febbraio, a causa dela diffusione di “notizie infondate” sul conflitto, è stato bloccato il Nastoyashchee Vremja, portale collegato a Radio Free Europe / Radio Liberty.
“Gli organi di stampa controllati dallo stato collaborano a tappare la bocca a chi è contrario alla guerra. Il sollevamento dall’incarico del presentatore televisivo Ivan Urgant e la decisione di escludere la rispettata giornalista Elena Chernenko dal pool di giornalisti che seguono le conferenze del governo, solo per aver scritto una lettera contro la guerra, illustrano bene il disprezzo delle autorità russe per la libertà di stampa“.
Cionnonostante, la direttrice Marie Struthers di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale, .
“Usando la forza per disperdere le manifestazioni contro la guerra e censurando l’informazione, le autorità russe ricorrono sempre di più alla repressione mentre nell’opinione pubblica cresce l’orientamento contrario alla guerra“.
Rebecca-Asia Spadon
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