Quando ho cominciato la lettura di Loaded Bible: Blood of My Blood, non avevo ben capito in cosa mi stessi cacciando. Da buona divoratrice di fumetti, non mi sono impressionata quando mi hanno detto che si trattava di una storia che ha come soggetto principale la lotta fra il Salvatore e i Vampiri… Anzi… Mi sembrava che l’universo stesse cercando di dirmi qualcosa visto che quando ho ricevuto il pdf, era il mio 33esimo compleanno! Molto spesso nei fumetti con mordente la storia è peculiare, ma in questo caso specifico, avevo sottovalutato la tematica di fondo.
Loaded Bible è ormai un cult del fumetto Americano. Il primo volume “Jesus Vs Vampires” risale al 2006, seguito a ruota da “Blood of Christ” del 2007 e “Communion” del 2008. Pubblicati in America dalla Image Comics, niente meno che la casa editrice di “The Walking Dead”.
Per questa nuova miniserie di 6 volumi, Tim Seeley ha scelto Steve Orlando come collaboratore per la stesura del soggetto, insieme a Mirka Andolfo che ha curato le Copertine, e agli autori della italianissima AranciaStudio. Giuseppe Cafaro, Artista Napoletano classe 1985, è infatti l’autore delle tavole del fumetto, e noi non possiamo altro che essere fieri quando un nostro connazionale riesce a portare il suo lavoro oltre oceano! Proprio per questo motivo abbiamo fatto un paio di domande al disponibilissimo Giuseppe su ciò che lo ha ispirato nel suo percorso e su come sia stato lavorare a Loaded Bible…
Sappiamo che sono anni che sei un professionista affermato nel mondo del fumetto, qual è stato il tuo primo approccio? Qual è il primo fumetto che hai letto?
Dunque, bella domanda. In realtà mi sono avvicinato al mondo del fumetto come la maggior parte dei ragazzi della mia generazione, con gli Anime, in seguito con i Manga e poi via via con tutti i restanti mercati. Il primo che ho letto in assoluto in realtà non fu un fumetto, ma un artbook di Akira Toriyama e ne rimasi davvero folgorato. Il fumetto che però, anni dopo, mi ha fatto scattare la scintilla d’amore verso il “mestiere” fumettista fu Soulfire, della Aspen Comics, anzi, più precisamente fu il tratto di Michael Turner. Mi scioccò totalmente e solo in quel momento pensai “voglio che qualcuno si senta così anche sfogliando qualcosa disegnato da me”. Era il 2006, quindi ero già ventunenne, ma questa cosa mi spinse a studiare senza sosta.
L’America è da sempre la madre patria del fumetto sui Super Eroi, Qual è il super eroe che ammiri di più e qual è il personaggio che più ami disegnare?
Torniamo alla questione Manga 😊 Onestamente sono sempre stato più attirato dai prodotti nipponici piuttosto che quelli americani. Se c’è però un personaggio che mi piacerebbe davvero disegnare (lavorativamente parlando) è Spawn, quindi non propriamente un supereroe.
Preferisci le storie dove il messaggio di fondo è evidente fin dall’inizio oppure quelle dove l’intento viene svelato solo nelle fasi finali?
Su questo sono totalmente indifferente. Preferisco le storie raccontate bene e disegnate bene. I colpi di scena e le morali finali sono importanti, ma devono vestire bene sulla storia raccontata in precedenza.
Parlando di Loaded Bible, qual è l’aspetto della storia che più ti ha affascinato?
Bhe, prima di tutto il fatto che fosse pubblicato da Image, una delle mie editrici preferite in America, e poi il poter avere totale libertà (tranne che sul design di Gesù) sul design di tutto. La storia raccontata mi permette di poter unire elementi sci – fi ad elementi distopici e post-apocalittici. Leggendo il pitch la prima volta non ho potuto non pensare agli scenari di Trigun, uno dei miei manga preferiti.
Nel fumetto di Seeley, l’unica speranza dell’umanità è il Clone di Gesù, che ci auguriamo riesca a togliere di mezzo il Papa Rosso, ovvero Dracula. Pensi che sia predominante l’aspetto ludico, di puro intrattenimento della storia, o la critica in chiave religiosa al fanatismo?
Credo che siano ben bilanciate entrambe le cose. Ovviamente c’è una forte critica all’istituzione Chiesa e non direttamente alla religione in se. Cosa nella quale mi ritrovo abbastanza. Da ateo cresciuto in una famiglia cattolica riesco a guardare con abbastanza distanza le cose e credo che uno degli scopi del fumetto sia proprio quello di far vedere che lo sfarzo, le guerre in nome di Dio, gli edifici e le parate non sono parte della religione in se, ma sono solo frutto dell’uomo per l’uomo.
La parte ludica è enorme. Diciamoci la verità, non puoi disegnare una storia del genere e non divertirti!
Loaded Bible: Blood of My Blood – Dove eravamo rimasti?
Il Mondo in cui Loaded Bible è ambientato, è ormai lasciato a se stesso. L’umanità non più solo vittima della guerra o dei Vampiri, ma lo è ufficialmente anche della Chiesa. Chiesa che troviamo sotto il comando di Dracula, il nuovo Papa Rosso. L’Unica speranza dell’umanità è il clone del figlio di Dio: Gesù. Il Salvatore che la Chiesa aveva talmente voluto da doverlo clonare, è l’unico rimasto che abbia realmente a cuore gli esseri umani. Finalmente lo vediamo distaccato sia dalla Chiesa, interessata in precedenza solo a controllarlo per potersi imporre dittatorialmente sulla popolazione di Vatican City; sia dai giochetti dei Vampiri ( interessati a svelare i piani della Chiesa, per generare scompiglio ai danni delle loro prede – la popolazione).
Gesù, sembra essere un personaggio a metà fra un cavaliere medievale e un supereroe moderno pronto a esorcizzare le sanguisughe al servizio della Chiesa con la Maddalena ( la spada nanotecnologica con la lama in Titanio Molecolare). Ho adorato il richiamo nelle prime pagine al mondo di Mad Max… La storia si apre infatti con alcuni umani a bordo delle loro macchine, mentre sono intenti a fuggire, inseguiti dala fortezza su ruote della Chiesa. Sullo sfondo, solo il deserto arido e implacabile… I soldati sono ovviamente Vampiri (che ho trovato nelle loro fattezze vagamente simili al Beta Ray Bill di Sam Buscemi), che sono protetti e al sicuro nelle loro armature dai raggi del sole. Ma, fortunatamente anche noi uomini abbiamo ancora qualcuno in cui riporre le nostre speranze…
Insomma Loaded Bible, sta tornando e perderselo sarebbe un vero Peccato.
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Carlotta Mione