Il rapper ventiduenne Paky organizza un evento abusivo con centinaia di fan a Rozzano. Lo comunica sui social il giorno prima, ma le autorità non intervengono per fermare l’evento. L’indignazione dell’assessore regionale De Corato che lancia un appello a Lamorgese: “I rapper si comportano da padroni ovunque”.

Il concerto abusivo del rapper Paky a Rozzano, il videomessaggio ai fan

Paky, pseudonino di Vincenzo Mattera, è un rapper italiano classe ’99 che cresce a Rozzano, nella periferia milanese, ma originario di Napoli. Per l’uscita del suo nuovo album decide di organizzare un vero e proprio concerto nella sua Rozzano, in piazza con tanto di fuochi d’artificio, palco, maxi schermi e centinaia di fans dispersi nella piazza. Il rapper però non aveva l’autorizzazione pubblica per organizzare l’evento.

Il cantante pubblica un appello a tutti i suoi fan tramite i social. Comunica l’ora e il luogo del concerto con un videomessaggio, l’occasione sarebbe il lancio del suo nuovo disco, un evento per dedicare in anteprima ai suoi fan tutte le nuove canzoni che sarebbero uscite la sera stessa. Le sue intenzioni sono ben chiare, dice: “Giovedì voglio fare un concerto abusivo. Ma abusivo abusivo, che ci arrestano.”

De Corato contro il fenomeno dei concerti abusivi

Dopo aver ricevuto la notizia dell’accaduto, l’assessore regionale De Corato si indegna e ribatte che il fenomeno dei concerti abusivi e dei rave party si sta sempre più diffondendo in Italia, specialmente quelli organizzati dai rapper noncuranti delle conseguenze. Tipicamente, ribadisce l’assessore, si tratta di eventi nei quali l’abuso di alcol e droghe è normalizzato anche tra i più giovani.

De Corato lancia un appello al ministro Lamorgese, chiedendo di intervenire sulla questione per arginare il fenomeno. Sottolinea che è inammissibile che eventi illegali vengano organizzati nel suolo pubblico senza alcuna ripercussione, il concerto di Paky infatti non è stato in alcun modo sospeso dalle autorità di competenza.

Camilla Tecchio

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