Il conflitto ucraino continua ad alimentare la crisi economica, soprattutto per quanto riguarda l’aumento dei costi di beni di prima necessità come il pane. Mentre il mondo prende di mira i supermercati infatti, concentrandosi sulla farina, il cui prezzo è sceso di circa 10%, il vero risvolto drammatico riguarda il prezzo del pane.

Il prezzo del pane in Italia oggi

Il prezzo più alto si registra a Ferrara, dove un chilo di pane fresco con farina di grano costa fino a 9,8 euro (quotazione massima), mentre il prezzo medio sarebbe pari a 5,31 euro al kg. Sfortunatamente la situazione non migliora per quanto riguarda Forlì, che si avvicina molto a Ferrara con un prezzo massimo di 9 euro al kg. Si passa poi a Venezia per un costo di 5.52 euro e si continua con diverse città italiane in cui il picco sul prezzo del pane sfiora e addirittura supera i 6 euro/kg come nel caso di Milano, Bari, Ancona, Macerata, Bologna, Bolzano, Modena, Reggio Emilia, Trento e Udine.

Dato il calo del prezzo della farina e l’aumento del prezzo del pane, siamo davanti al chiaro esempio di come a pesare sul prezzo finale più del 90% sono l’energia, l’affitto degli immobili e il costo del lavoro piuttosto che la materia prima agricola.

In tutto ciò il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli rassicura: «Nessun motivo per assaltare i supermercati, non ci saranno problemi».

“Sui listini di prodotti come pane e pasta pende oggi la spada di Damocle della guerra in Ucraina che ha fatto impennare le quotazioni internazionali non solo del grano, ma anche del gas e del petrolio, voci che incidono sui costi di produzione e, quindi, sui prezzi finali al pubblico – spiega il presidente Furio Truzzi – Per tale motivo esiste il rischio di concreto di nuovi rialzi dei prezzi compresi tra il +15% e il +30% per una moltitudine di prodotti di largo consumo, dalla pasta ai dolci, passando per pane, crackers e biscotti”.

Lara Luciano

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