Saint Patrick’s Day, anche detta, in italiano, La festa di San Patrizio. Sebbene sia una festa nata in Irlanda e peculiare della popolazione irlandese, negli ultimi quindici anni è diventata una ricorrenza famosa anche in altri paesi europei, compresa l’Italia, per la stravaganza dei colori, dei grandi cappelli e per il culto della birra.

Le origini della festa

La festività è dedicata al santo omonimo, San Patrizio, patrono dell’Irlanda, ed è anche festa nazionale. E’ una ricorrenza sentita a livello storico in quanto commemora l’arrivo del cristianesimo in Irlanda durante il quinto secolo d.C., proprio grazie a Patrizio, ai tempi vescovo in Irlanda.

In Irlanda le tradizioni dei festeggiamenti della festa di San Patrizio risalgono al nono e al decimo secolo. Dal 1600, la festa di San Patrizio è entrata ufficialmente nel calendario liturgico, e come data di festeggiamento fu imposta il 17 marzo. Gli unici casi in cui è posticipata è quando coincide con altri festeggiamenti come la Domenica delle Palme. La festa divenne festività nazionale in Irlanda dal 1903, anno in cui si tenne la prima parata, nella cittadina di Waterford. Le celebrazioni divennero sempre più popolari: nel 1916, un gruppo di volontari irlandesi si offrì di organizzare la festività. Poi, qualche anno più tardi, il 17 marzo 1916 si esibirono più di 6000 parate in tutta l’Isola e ebbero luogo banchetti e danze per il pubblico. 

L’alcool è stato da sempre un problema non indifferente per i festeggiamenti. Già nel 1916, fu riscontrato un eccessivo consumo di alcol che aveva causato danni alle città e ai paesaggi. Per rimediare a questo inconveniente, lo stato irlandese decise di bandire il commercio di alcolici in tutta la Repubblica. Il divieto del commercio di alcolici ogni 17 marzo continuò fino al 1961, mentre in Irlanda del Nord tale provvedimento non si attuò mai. 

Come si festeggia la giornata di San Patrizio

Durante il Saint Patrick’s Day è usanza consumare birra nei pub, specialmente la Guinness, ed anche sidro. Gli alcolici sono un vero e proprio simbolo della festività, da consumare in compagnia. Gruppi di amici, conoscenti e gente sconosciuta, scende nelle piazze, si ferma nei pub a bere, e gira con abbigliamenti tipicamente di colore verde, con il trifoglio iralndese, o con i colori della bandiera irlandese. Musica, balli, concerti, sono presenti per le strade dei centri del Paese, in un’atmosfera unica e speciale.

I piatti tipici consumati all’interno e per strada sono prodotti locali. Uno dei cibi più famosi è il Roast dinner, composto da carne di manzo bollita, patate arrostite, piselli e carote bollite, servito con il pane tipico chiamato “Soda Bread”. E’ un tipo di pane composto da farina integrale e bicarbonato di sodio. Come dessert, i dolci più consumati in questa giornata sono la Apple Tart, torta di mele locale, e la Guinness Cake. Quest’ultima è una torta a base di birra e cioccolato, divenuta famosa ormai anche fuori dall’Irlanda.

Le celebrazioni di San Patrizio ormai hanno luogo in tutta Europa e in tutto il mondo. Il tema fondamentale e ricorrente è sempre il verde, specialmente in città che hanno un legame storico e sociale con l’Irlanda. Ad esempio, a Chicago, ogni anno le acque del fiume Chicago si tingono di questo colore. O ancora, ogni anno a Tokyo lungo il viale Omotesando, si svolge una sfilata dedicata al santo irlandese. Nella stessa Italia, la serata di San Patrizio, i pub delle maggiori città si popolano di italiani che colgono l’occasione per bere un po’ di più e stare in compagnia.

Segnaliamo alcuni eventi. A Milano, il 17 marzo, sarà allestita la mostra fotografica outdoor “Colori d’Irlanda” in via Dante: 20 immagini realizzate da fotografi professionisti di viaggio. A Roma, il 17 marzo, zona San Giovanni, l’ Hoppiness Beer Bistrot darà spazio alla musica live con la That’s All Folk! Band di ballate tradizionali irlandesi. A Bologna, dal 17 al 20 marzo, il Parco della Montagnola si animerà con i sapori, le tradizioni e le danze irlandesi. Troveranno posto il mercatino artigianale, l’Irish shop e i laboratori per bambini.

Francesca Orazi

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