Il Presidente del Consiglio Mario Draghi invia messaggi sempre più incisivi sulla crisi ucraina. Allo stesso tempo, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nella vicenda dovrebbe avere un ruolo altrettanto preminente, è vittima di un isolamento. Dopo aver definito il presidente Putin “un animale” e aver subito le beffe del Ministro degli Esteri russo che ha definito i suoi spostamenti diplomatici “viaggi esotici”, egli non si è più pronunciato sui rapporti russo ucraini.
Di Maio ha le competenze per gestire la crisi ucraina?
Il Movimento Cinque Stelle è silente di fronte alla presa di posizione di Mario Draghi sulla questione Ucraina. Di Maio sembra essere stato isolato, forse perché le sue gaffe e le opinioni che i diplomatici esteri hanno sul nostro ministro, non lo rendono attraente. Meglio affidarsi a un rappresentante più competente, come il Primo ministro.
Ma le stranezze in casa Cinque Stelle non finiscono qui. Vito Petrocelli, anche lui pentastellato, non ha votato la risoluzione contro la Russia. Altri tre rappresentanti del Movimento, non hanno voluto assecondare il collegamento con Zelensky e la Camera dei deputati, presieduta peraltro, da Roberto Fico, appartenente al medesimo schieramento.
In questa situazione, l’atteggiamento di Draghi, che si assume tutte le responsabilità degli eventi, sembra essere dettato dall’incompetenza degli uomini da cui è circondato.
Michela Foglia
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