La parodontite, nota anche come piorrea, è una malattia infiammatoria molto comune negli adulti, che può avere conseguenze anche gravi per quanto riguarda la funzionalità del cavo orale.

Si verifica quando si accumulano germi e batteri, i quali sono poi responsabili dell’infiammazione del parodonto, il tessuto che svolge una funzione di sostegno per l’arcata dentale.

La piorrea, quindi, sebbene si manifesti spesso con il sanguinamento gengivale, non è una malattia che riguarda solo quest’area: essa colpisce, infatti, anche l’osso, il cemento radicolare e il legamento parodontale e se non si interviene tempestivamente si può arrivare anche alla perdita dei denti.

Per scoprire nel dettaglio tutte le caratteristiche di quest’infezione batterica può essere utile leggere l’approfondimento “Cos’è la parodontite” presente su excellencedentalnetwork.com, sito ufficiale dei centri odontoiatrici partner del marchio IMI-EDN e specializzati nella cura di questa patologia dentale.

Infatti, non appena si ha qualche disturbo del cavo orale è necessario prenotare al più presto una visita odontoiatrica, perché solamente l’esperto in parodontologia sarà in grado di stabilire se si è in presenza di malattia parodontale.

Inoltre, sarà sempre e solo un professionista esperto a valutare lo stadio della parodontite e a consigliare la giusta cura. Per curare questa infiammazione, infatti, esistono diversi metodi, da applicare in base al grado del danno e alle condizioni di salute generali del paziente.

Come si cura la parodontite

La parodontite può essere curata con diversi metodi, a partire dalla terapia farmacologica. La sola igiene orale, per quanto corretta e regolare non è infatti sufficiente, ed è quindi importante intervenire con prontezza per curare l’infiammazione. 

Il trattamento farmacologico, che può essere coadiuvante in alcuni casi, non è risolutivo perché non riesce ad intervenire nelle aree circoscritte e scarsamente vascolarizzate dove si annidano maggiormente germi e batteri.

Più invasiva e non sempre ben sopportata dai pazienti è poi la via chirurgica, che richiede l’anestesia e provoca alcuni effetti collaterali come il gonfiore e il dolore post operatorio. Gli interventi chirurgici, poi, spesso non sono risolutivi perché non riescono a tenere sotto controllo la presenza batterica di patogeni negativi che affligge le aree infiammate.

Molto efficace nel ripristino dello stato di salute della bocca e nella guarigione dalla parodontite risulta essere la terapia laser microbiologicamente assistita, un’innovativa tecnica di cura che ha rivoluzionato il trattamento della parodontite.

Curare la parodontite senza chirurgia

Attraverso uno specifico protocollo che combina l’utilizzo del laser con quello del microscopio operatorio, il medico è in grado di curare la parodontite senza ricorrere necessariamente alla chirurgia.

Mentre il microscopio consente di trattare meccanicamente le radici gengivali senza l’utilizzo alla chirurgia, l’azione del laser permette l’eliminazione della totalità dei batteri e dei germi presenti anche in zone che, altrimenti, sarebbe stato impossibile raggiungere.

I vantaggi di applicare questo tipo di tecnica sono numerosi, a cominciare dalla subitanea eliminazione del fastidioso problema del sanguinamento gengivale. La mobilità dentale che spesso affligge chi soffre di parodontite, inoltre, viene fortemente ridotta (se non eliminata), così come la sensibilità al caldo e al freddo.

Il trattamento che abbina laser, microscopio e diagnostica microbiologica e genetica è in grado di portare alla remissione delle tasche parodontali, promuovere la ricrescita naturale dell’osso alveolare e, se il protocollo di follow up viene seguito correttamente, evitare il rischio di recidive e ricadute infiammatorie.