L’alchimia tra melodia e pellicola cinematografica, è sempre sfociata in un abbraccio vero, capace di arricchire il prodotto finale. Senza calpestare i piedi a nessun componente. Fino ad alcuni anni fa, c’era un metodo specifico che mettevano in atto i compositori, per dare vita ad una colonna sonora. Ovvero, l’arte di accompagnare il film nel suo viaggio, spesso mano nella mano. La musica era decisamente pertinente a ciò che le immagini mostravano, oppure si legava magnificamente con la storia principale. Negli ultimi tempi, il concetto di accompagnare la narrazione, è stato in qualche modo superato. C’è spazio per la sperimentazione e le porte sono aperte a nuovi modi di assecondare le note al film. Lo sa bene Jonny Greenwood, candidato per la seconda volta all’Academy Award per best original score. Ma il vero obiettivo questa volta, potrebbe essere l’Oscar.

Jonny Greenwood al servizio della sperimentazione

Greenwood ha inserito tutta la sua formazione necessaria, al servizio dello scopo finale. Studiando Messiaen e i ” Modi a trasposizione limitata” ha potuto ricercare il legame tra l’udito e la sensazione umana. Sovrapponendo più accordi in maniera simmetrica e sfociando in visioni di tipo mistico e sacro, ha potuto dar forma a diversi lavori. Nello specifico, ha dichiarato l’artista stesso, che il suo lavoro si basa nel capire l’aspetto sensoriale, prima che il film stesso sia compiuto. La musica è il mezzo per calarsi nello spirito interiore del personaggio, come ci ha mostrato nel “potere del cane”. Il primo elemento che contraddistingue l’artista brittannico dagli altri compositori, è il suo modo di innalzare la storia. In un cinema che ricerca la realtà in maniera ossessiva, lui ha saputo dar voce agli animi più profondi della storia. Il secondo tratto distintivo, è la scelta di strumenti tradizionali, ma con una sonorità espressa leggermente sbagliata. C’è la volonta di far trapelare la fatica con la quale viene composta la melodia e anche l’errore misto al sudore, fanno parte dell’umanità. Per tutti questi motivi, Greenwood non a caso oggi è ormai diventato, il vero punto di riferimento dell’Hollywood cinematografica.