Una voce è anche musica, ma dal vivo diventa un ponte: l’interconnessione del concerto di Murubutu ieri 2 aprile a Largo Venue di Roma lo ha dimostrato, nella semplicità e profondità di intenti. Tutti in attesa il 5 marzo per il concerto che avrebbe dato il via al tour di Storia di amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali, ma dopo il rinvio ieri finalmente il nuovo album di Murubutu ha preso forma dal vivo. Una pioggia, ieri a Roma non solo metaforica, che si è declinata nelle ombre e luci dell’amore: il tema onirico del concerto di Murubutu di ieri, per la prima volta con una live band.

Il nuovo album di Murubutu, Storia di amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali, è uscito lo scorso 14 gennaio per Glory Hole Records Soltanto ieri però la nuova musica si è fatta corpo, con un attesissimo concerto che ha sorpreso grazie al nuovo assetto musicale; infatti per la prima volta Murubutu si è presentato sul palco con una una formazione di musicisti live (ableton, basso, chitarra, tromba e la voce di Dia, già presente in alcuni dei suoi lavori in studio).

Storia di amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali: il concerto di Murubutu a Roma per fondersi con l’energia

Un album dedicato alla pioggia, in un concerto a tema mentre a Roma un temporale accompagnava l’eco degli strumenti dall’altra parte del muro. Dentro la pioggia, il concerto di Murubutu sembrava quasi un esperimento mistico: quello di elevare l’intensità delle sue canzoni con una connessione nuova, quella degli strumenti, per esaltare un racconto reale e vivo. A chiudere gli occhi, quella stessa pioggia fuori sembrava trascinare quella dentro, in una mutazione emotiva di luoghi ed equilibri. La sorpresa della serata, Rancore sul palco insieme a Murubutu per una carica di grinta ed energia che ha riempito Largo Venue. Canzoni che parlano di mare, canzoni che fanno ballare, le nuove ma anche le vecchie per celebrare insieme un ritorno tanto atteso, e non soltanto dal pubblico: “Ora è bello riviverci, ritrovarci” ha detto Murubutu stesso all’inizio del concerto.

Un concept metafisico per esprimere liberamente l’energia di un album che incanta e spaventa, nella sua autenticità: la paura e la speranza, nell’infinita possibilità di esistere e resistere. Vivere il concerto di Murubutu è sempre essere dall’altra parte della cattedra, ascoltare dentro: una musica che riflette sempre una storia, in un tempo sospeso e per questo sempre eterno.

In uno scenario intimo e caldo, la presenza di Murubutu con i suoi rap-contenuti concretizzava con passo deciso e calmo la sua ricerca di stile e di storia per arrivare al pubblico. Il cantautore Murubutu, pseudonimo di Alessio Mariani, si è presentato in una veste nuova, forse più consapevole, ma sempre attenta a una condivisione cosciente ed emotiva, razionale e sensibile di una storia. Che è sempre una storia di tutti. Se anche smette piovere, continua a scorrere.

Immagine di copertina – Ph © Valerio Sablone

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