Molti sarebbero le fonti secondo cui la Russia continuerebbe ad applicare una forma di controllo per quanto riguarda le informazioni sullo stato e sulle vicende della guerra in Ucraina. Sempre più informazioni e risvolti sfuggiti al controllo dei media alimentano una guerra parallela: quella sul campo della disinformazione.
Russia: Come funziona la disinformazione di guerra?
Dmitry Peskov, portavoce del presidente della Russia Vladimir Putin, mette in dubbio l’autenticità dei video di Bucha, la città alle porte di Kiev, completamente ridotta in macerie tra edifici bombardati, auto distrutte e carri armati bruciati. Secondo la Russia alcuni video sarebbero dei fake. A confermare l’accusa il ministro degli Esteri Sergey Lavrov che ha dichiarato «Consideriamo la messa in scena di Bucha come una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale».
Molti avrebbero avuto modo di identificare le fasi del meccanismo di disinformazione di guerra che avrebbe luogo attraverso la negazione di fatti e quella che secondo il gergo militare viene denominata “nebbia di guerra”, legata all’impossibilità di attestare la veridicità di determinate informazioni sicure dal campo di battaglia. In questo modo risulta sempre più difficile scoprire la verità e più semplice tenere allo scuro le informazioni. Inoltre col passare del tempo, la scoperta di fatti, la rivelazione di dettagli insabbiati e in generale la verità non assumono spesso la stessa importanza che avrebbe assunto invece a pochi giorni dall’accaduto e lo spazio alla notizia si riduce gradualmente nel tempo.
Nonostante le interviste che raccontano la storia delle vittime di guerra in diretta e le immagini satellitari della devastazione, il dubbio è sempre pronto a smentire e a generare confusione e la disinformazione continua a dilagare sino al quarantesimo giorno di guerra.
Lara Luciano