Dopo settimane di sanzioni, l’economia russa comincia a crollare.
Settore automobilistico determinante per l’economia russa
Le conseguenze sull’economia russa da parte delle sanzioni cominciano a farsi sentire.
Con il ritiro della grandi aziende mondiali come Ikea, Volkswagen, Lego, Shell e altri, iniziano a presentarsi gravi ripercussioni sulla realtà economica russa.
Per settimane la Russia è riuscita a sviare il pericolo di un default, grazie al Tesoro statunitense che ha permesso l’uso di valute estere detenute da Mosca all’estero per saldare i debiti.
Questa settimana però Washington ha cambiato le carte in tavola, non accettando più i dollari detenuti da Mosca nelle banche americane.
In tal caso, il ministro russo ha dichiarato che i debiti verranno pagati con i rubli ai creditori di “paesi ostili” su conti russi, aggiungendo che le autorità finanziarie russe interverranno con decisioni che permetteranno agli investitori di convertire i fondi in rubli in valute estere.
Ad inteervenire è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dicendo che “non ci sono le basi per un vero default“.
Ad aggiungere un commento sulla questione è lanalista di Blue Bay Asset Timothy Ash, il quale ha dichiarato che “È difficile per la Russia evitare un default sovrano” e aggiunge “Un default è un default. I mercati lo giudicheranno in questo modo. Gli investitori non sono stati pagati. Lo ricorderanno“.
A tale osservazione, Ash ha inoltre sottolineato come un default potrà avere conseguenze devastanti sull’economia russa.
Il settore delle automobili è in difficoltà: a sgretolare l’economia russa sono anche i dati di oggi sulle vendite di auto nuove nella Federazione, crollate del 62,9% a marzo.
Molte aziende del settore automobilistico hanno dichiarato che interromperanno la vendita di componenti o auto in Russia. Alcune di queste sono Audi, Honda, Jaguar e Porsche.
Altri invece hanno confermato che cesseranno la produzione. Le compagnie in questione sono Renault, Bmw, Ford, Hyundai, Mercedes, Volkswagen e Volvo.
A causa della carenza dei componenti, l’azienda automobilistica russa Avtovaz si sta fermando.
Una significativa crisi economica in Russia sta quindi per arrivare.
Secondo Andrei Yakovlev, della Scuola superiore di economia di Mosca, la vera crisi non si raggiungerà prima di questa estate o del prossimo autunno.
“A maggio è probabile che un gran numero di aziende si fermi”
Fattore significativo di questa crisi, che è alle porte, è quello automobilistico.
Rebecca-Asia Spadon
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