In Italia, il tabagismo è un fenomeno molto diffuso; a maggio scorso, stando ai dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità in una nota stampa, per effetto della pandemia “c’è stato un aumento dei fumatori a maggio 2021, con una prevalenza del 26,2 % (circa 11,3 milioni) rispetto anche a novembre 2020 (24%), più di un milione di fumatori in più”. Degli oltre undici milioni di fumatori in Italia, “il 25,7% sono maschi (5,5 milioni) e il 26,7% sono femmine (5,8 milioni)”, come sottolinea Silvio Garattini presidente onorario del Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

Alla luce di questi dati, non stupisce come l’ISS definisca il tabagismo quale “uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale”, sia per il carattere di recidività sia perché, come si legge alla pagina dedicata alle dipendenze, rappresenta “è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di malattie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie”.

Smettere di fumare rappresenta l’unico modo per prevenire o limitare tutti i rischi connessi al consumo di tabacco (in qualsiasi forma); in aggiunta, garantisce notevoli benefici per la salute, sia nel breve che nel lungo periodo. Di seguito, vediamo quali sono e in che modo è possibile smettere di fumare, anche a partire da una graduale riduzione del consumo di tabacco da combustione.

Gli effetti benefici dello smettere di fumare

Come già accennato, i tabagisti che smettono di consumare sigarette tradizionali (e tabacco in generale), possono verificare quasi subito i benefici della propria scelta. Come riporta la “Guida – smetto di fumare”, redatta dall’OSSFAD (Osservatorio Fumo Alcool e Droga) e dal CNDD (Centro Nazionale Dipendenze e Doping), chi smette di fumare registra i seguenti effetti a breve termine sul proprio organismo:

  • i livelli di ossigeno nel sangue tornano normali dopo le prime otto ore;
  • quasi tutta la nicotina (la sostanza psicoattiva presente nel tabacco) viene metabolizzata dopo circa dodici ore;
  • i livelli di monossido di carbonio nel flusso ematico risultano notevolmente ridotti dopo ventiquattro ore.

A questi effetti, apprezzabili nell’immediato, si aggiungono quelli che si manifestano dopo alcuni giorni dalla completa interruzione del consumo di tabacco:

  • il gusto e l’olfatto migliorano sensibilmente (in un lasso di tempo compreso tra i due e i cinque giorni);
  • dopo circa tre giorni, migliorano la respirazione e la capacità polmonare, grazie al rilassamento del tubo bronchiale ed al completo smaltimento della nicotina da parte dell’organismo;
  • dopo una settimana, migliora la prestanza fisica: il corpo ha più energia e aumenta anche la voglia di fare; trascorse tre settimane senza fumare, si è in grado di svolgere le attività lavorative (e di altro genere) in maniera più dinamica;
  • dopo quattro settimane, migliora l’attività sessuale, per via del potenziamento della circolazione sanguigna;
  • si riduce la tosse cronica, mentre migliora lo stato delle ciglia polmonari. Tali effetti si registrano ad almeno tre mesi dall’interruzione del consumo di tabacco.

Gli altri benefici sul medio e lungo periodo sono la perdita di peso, l’aumento della funzione polmonare (20-30%), riduzione del rischio di infarto (dopo un anno) e di eventi coronarici (dopo cinque anni), ringiovanimento della pelle e del viso, capelli più lucenti, denti più bianchi e alito più gradevole.

Come ridurre il consumo di tabacco

Un modo pratico per ridurre gli impatti dei rischi da fumo, consiste nel ridurre il numero di sigarette fumate quotidianamente. Più in generale potrebbe essere una soluzione quella di optare per un’alternativa al tradizionale tabacco da combustione. In tal senso, i dispositivi a tabacco riscaldato come quelli di gloTM, rappresentano una valida opzione dal momento che non producono anidride carbonica e altre sostanze dovute all’abbruciamento di tabacco. Uno studio condotto in Inghilterra nel 2021 infatti, ha dimostrato come il passaggio ad un riscaldatore di tabacco produca effetti statisticamente significativi, assimilabili ai benefici di smettere di fumare dopo 6 mesi. Quindi, un dispositivo a tabacco riscaldato può rappresentare un passaggio intermedio, pur non essendo la soluzione definitiva per limitare la dipendenza dal tabacco tradizionale.

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