Stasera su Cine34 torna ‘Un sacco bello’, uno dei classici must di Carlo Verdone, datato 1980, per il quale vinse un David Speciale ai David di Donatello ’80, un Globo d’oro al ‘miglior attore rivelazione’ e un Nastro d’argento al ‘migliore attore esordiente’, sempre nello stesso anno.
Un sacco bello, l’importanza del film
La pellicola costituisce il fortunato esordio come regista e sceneggiatore dell’attore romano, che è, inoltre, attore, interpretando i tre protagonisti della vicenda (Enzo, Leo, Ruggero) e altri tre personaggi secondari (don Alfio, Anselmo, professore).
Ecco la grande novità di Verdone (che verrà poi ripresa nei suoi progetti futuri): un film di genere comico scandito in una tripartizione di storie, ognuna che racconta un proprio spaccato di realtà con protagonista un personaggio bizzarro e esilarante.
Trama di Un sacco bello
Il film ha luogo nella Roma dell’afosa estate del 1979. Durante i giorni di Ferragosto si incrociano parallelamente le storie di 3 uomini estremamente diversi fra di loro, ma uno più divertente dell’altro: Enzo, Leo e Ruggero.
Enzo
Enzo è un ragazzone quasi trentenne, che nasconde la sua solitudine dietro una falsa sicurezza e aneddoti improbabili su delle avventure erotiche. Recando con sé penne a sfera e calze di nylon, convince il suo demotivato conoscente Sergio a partire insieme, a bordo della sua rombante auto sportiva, per una vacanza in Polonia.
Appena fuori città, l’amico, sofferente dell’esuberanza e della guida di Enzo, avverte un fortissimo malore, a causa del quale i due si trovano costretti a far tappa in un ospedale. Lì il vivace guidatore intrattiene infermieri e portantini con i suoi racconti mirabolanti, mentre Sergio è costretto a un ricovero d’urgenza per calcolosi biliare.
Sfumato il viaggio tanto desiderato, Enzo non si perde d’animo e si mette alla disperata ricerca, attaccandosi letteralmente al telefono, di qualcuno con cui rimpiazzarlo.
Leo
Leo è un ingenuo e goffo ragazzo di Trastevere, ossessionato dalla dispotica madre che lo attende a Ladispoli per trascorrere il Ferragosto. Rincasando da far la spesa si imbatte in Marisol, una giovane turista spagnola in difficoltà che, dopo averlo fermato per delle indicazioni, approfitta della sua disponibilità e bontà per farsi ospitare a casa.
I due, poi, trascorreranno molto tempo insieme, passeggiando in giro per Roma; nel mentre, Leo si inizia ad infatuare della bella spagnola, tanto da organizzarle una romantica cena in terrazza. Tuttavia, sul più bello piomba in casa l’ex-fidanzato di lei, lasciando in imbarazzo e delusione il tenero Leo.
Ruggero
Ruggero è un hippy svampito convinto di aver avuto un’esperienza mistica, per la quale prende la decisione di vivere in ritiro in una comunità di Città della Pieve, dove si professa l’amore libero e il “distacco dal mondo materialistico”.
Fa ritorno a Roma con la sua ragazza Fiorenza per fare della questua a un incrocio, dove incontra casualmente suo padre, il quale invita i due giovani in casa per una chiacchierata nel tentativo di convincere suo figlio a rientrare nei ranghi. Lì nasce una surreale e patetico dialogo fra la coppia e una stramba terna di personaggi (un ambiguo sacerdote, un professore arrogante e moralista, e il pignolo e logorroico cugino Anselmo), che dà luogo a una faceta situazione.
Francesca D’Oriano