Al 50esimo giorno di guerra in Ucraina si registra l’affondamento dell’incrociatore Moskva della flotta russa del Mar Nero, secondo Kiev colpito ieri da missili ucraini (Odessa teme una rappresaglia), ma che Mosca attribuisce a un indicente con proiettili trasportati dalla nave militare.
A sud est ormai è chiaro che le truppe russe stanno preparando l’assalto finale, mentre resta incerta la sorte di Mariupol, dove i seperatisti filo russi affermano di aver preso il porto e quindi di controllare la città, mentre la resistenza ucraina, composta solo dal Battaglione Azov e ora da quel che resta della 36ma brigata Marines, nega e afferma di aver respinto un assalto ieri. Continuano i lanci di missili su infrastrutture civili e militari nelle regioni di Kharkiv, Donetsk e Zaporizhzhia. Unità di artiglieria e munizioni stanno arrivando al confine orientale per rifornire una forza d’urto di oltre 70 mila soldati pronti a lanciare una nuova offensiva sul Donbass.
L’ammiraglia Moskva, della Flotta del Mar Nero, è gravemente danneggiata ed è stata evacuata. Ieri il governatore della zona di Odessa, Maksym Marchenko, aveva rivendicato il bersaglio russo colpito dai razzi Neptun. Il ministero della Difesa russo ha confermato che la nave militare è in fiamme ed è stata abbandonata, ma la causa sarebbero “le munizioni dell’incrociatore Moskva sono esplose a causa di un incendio sulla nave da guerra. La nave è gravemente danneggiata. L’intero equipaggio è stato evacuato. La causa dell’incendio è oggetto di indagine”, ha comunicato il ministero senza specificare la causa dell’incendio. L’incrociatore, lungo 186 metri, secondo le autorità ucraine è stata centrata dai missili Neptune in dotazione alle forse di Kiev. Marchenko, su Telegram, rivendicando il successo militare ha anche fatto riferimento a un’episodio accaduto all’inizio della guerra, quando gli ucraini di stanza a Snake Island, sul Mar Nero, hanno sfidato l’ordine della nave di arrendersi, dicendo alla Moskva di “andare all’inferno”. La probabile ritorsione di Mosca contro Odessa per l’incrociatopre colpito non si è fatta attendere: due esplosioni sono state udite non lontano dal porto questa mattina poco dopo le 10 locali (le 9 in Italia). Le autorità hanno avvisato: “Vi chiediamo di mantenere la calma e rimanere al riparo. Al momento non c’è pericolo per la popolazione civile”.