Un rapporto complicato che la Federazione di Stamford ha provato, in ogni modo, a non incentivare. Anzi: gli atleti sorpresi sono sempre incorsi in squalifiche corpose con annessa perdita dei titoli che indossavano al momento della sanzione. La WWE non ha mai visto di buon occhio l’assunzione di marijuana ed il pensiero si è fortemente inasprito dopo la tragica dipartita dell’indimenticato Eddie Guerrero nel 2005. La morte del combattente di origini messicane ha portato la World Wrestling Entertainment ad istituire il cosiddetto “Wellness Policy”, ovvero dei test antidoping (nei quali rientra anche la cannabis) a cadenza regolare per controllare la salute (e le abitudini, ndr) dei wrestler. Regole che conosce benissimo Rob Van Dam: l’ex Superstar fu fermata dalla polizia, insieme a Sabu, per possesso di droghe leggere e la compagnia di Vince McMahon lo punì togliendogli le due cinture di campione (titolo WWE ed ECW persi in due giorni in favore di Edge e Big Show) e sollevandolo dagli spettacoli per diversi giorni. Una politica che, nell’ultimo periodo, sembra essersi alleggerita.
WWE e marijuana: cambio di rotta?
Il rapporto tra la WWE e la marijuana potrebbe essersi addolcito. O meglio: la Federazione di Stamford sembra tollerare maggiormente l’assunzione di cannabis da parte delle Superstar sotto contratto con Vince McMahon. Secondo quanto riportato da Fightful, è stato Randy Orton a sdoganare maggiormente la sostanza stupefacente, annessa alla categoria delle droghe leggere, nell’universo del wrestling statunitense. Un anno fa, infatti, l’attuale campione di coppia di RAW aveva raccontato, attraverso un tweet, di aver fumato con Snoop Dogg. In passato, anche Bret Hart, Riddle e Kona Reeves si erano espressi in favore della cannabis. Nell’ultimo periodo, sempre secondo Fightful, le multe per assunzione di marijuana sono fortemente calate, nonostante la sostanza sia ancora vietata dalla “Wellness Policy” ed i controlli antidoping siano rimasti invariati. La World Wrestling Entertainment continuerà a chiudere un occhio anche nel prossimo futuro?
ANDREA MARI
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