Kiev sta preparando nella giornata di oggi 29 Aprile un’operazione per evacuare i civili dall’acciaieria Azovstal di Mariupol. La conferma arriva direttamente dall’ufficio presidenziale, che però rifiuta di offrire altri dettagli. “Faremo di tutto per porre fine a questa guerra il più presto possibile. E a tal fine continueremo ad aiutare l’Ucraina”, queste le parole del rappresentate UE Josep Borrell in un tweet.
L’attacco russo di ieri su Kiev preoccupa seriamente l’Occidente. Cinque missili sono infatti stati lanciati proprio durante la visita del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Il danno è stato principalmente ad un edificio residenziale di 25 piani e ha riportato almeno una decina di persone ferite. Guterres si è detto “scioccato” dall’avvenimento, mentre Zelensky parla di un tentativo palese di “umiliare l’Onu”.
Il rifornimento ucraino e la questione del gas
La Camera USA, dopo il Senato, ha approvato una misura che consente al Presidente Biden di ricorrere ad una legge della Seconda Guerra Mondiale per fornire più rapidamente armi all’Ucraina. Si tratta di una legge del 1941 che permise agli Stati Uniti di armare l’esercito britannico contro Hitler. Questa possibilità di fornire armi a qualsiasi governo straniero può essere concessa se la difesa di questo governo “sia valutata vitale dal presidente per la difesa degli Stati Uniti”. Biden chiederà inoltre per l’Ucraina anche un altro finanziamento di 33 miliardi di dollari, per il quale Zelensky ringrazia gli USA. Il presidente ucraino ha poi fatto sapere che questa cifra sarà distribuita per la difesa del paese, lasciando 8 miliardi per il sostegno economico e 3 invece per gli aiuti umanitari.
Resta comunque aperto il nodo del gas. Secondo Bruxelles la richiesta russa di pagare il gas in rubli viola le sanzioni. Controcorrente l’Ungheria che si è invece detta già pronta a pagare nella divisa russa pur di garantirsi gli approvvigionamenti.
Ginevra Mattei
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