A 14 anni dall’ultima volta i Rangers tornano in finale di Europa League. Lo fanno a sorpresa, forse con un po’ di fortuna, ma di sicuro con pieno merito, coronando un percorso che dal 2012 ad oggi li ha portati dalla Scottish League Two ad un passo dal tetto d’Europa. Dieci anni fa, infatti, per via di un fallimento i Teddy Bears eranopiombati nella quarta (e più bassa) divisione del calcio scozzese, a distanza siderale dai rivali di sempre del Celtic. Poi la rapida ripresa, il titolo di campioni di Scozia dello scorso anno e la finale raggiunta questa stagione, da sbattere ancora una volta in faccia ai cugini biancoverdi, eliminati da Europa League e Conference League. A separarli dal sogno, adesso, ci sono solo i tedeschi dell’Eintracht Francoforte.

Rangers, il percorso in campionato

Gli Hoops, infatti, hanno approfittato appieno dei numerosi anni di assenza dei Rangers dal calcio che conta, dominando la Premiership per 9 anni consecutivi. Dopo qualche anno di assestamento, però, i Light blues sono tornati a competere per il primato, dando nuovamente vita all’Old Firm anche in testa al campionato. Lo scorso anno, sotto la guida di Steven Gerrard, il titolo è tornato nella zona protestante di Glasgow, mentre quest’anno a spuntarla sono stati i biancoverdi, che a 90 minuti dal termine si trovano a 4 punti di vantaggio sui Rangers.

3 sconfitte a testa in campionato, ma 8 pareggi per i ragazzi di Giovanni Van Bronckhorst contro i soli 6 degli uomini di Ange Postecoglou. E i punti decisivi i Teddy Bears li hanno persi proprio nei testa a testa con i rivali di sempre: dei 3 ko subiti in campionato, 2 sono arrivati proprio per mano del Celtic (3-0 al Celtic Park, 1-2 ad Ibrox), mentre l’altro è l’1-0 subito sul campo del Dundee al secondo turno. E in un campionato “a due” come quello scozzese hanno pesato sicuramente i passi falsi contro Ross County e Aberdeen di gennaio, o i 2 pari consecutivi contro Dundee e Motherwell. Tante, però, anche le vittorie: ben 27, ma solo una nelle 4 sfide stagionali contro il Celtic (ad agosto, 1-0 ad Ibrox).

Rangers, il percorso in Europa League

Il percorso europeo dei Rangers è iniziato addirittura dal quarto turno preliminare, dove Tavernier e compagni hanno superato col brivido gli armeni dell’Alashkert (1-0 a Glasgow, 0-0 a Erevan), accedendo così alla fase a gironi. Qui l’urna di Nyon ha inserito gli scozzesi nel Gruppo A assieme a Lione, Sparta Praga e ai danesi del Brøndby. L’avvio è stato pessimo e i ragazzi di Van Bronckhorst hanno prima perso 2-0 in casa contro i francesi, per poi capitolare anche alla seconda giornata sul campo dei cechi. Contro i danesi è arrivato il primo successo (2-0) ad Ibrox, a cui è seguito l’1-1 in Danimarca. Grazie, però, all’1-0 al ritorno contro lo Sparta Praga e all’1-1 sul campo del Lione, i Rangers hanno avuto accesso ai playoff di Europa League.

Negli spareggi, i Light Blues hanno incontrato il Borussia Dortmund, sceso dalla Champions e orfano di Haaland, che è capitolato per 4-2 al Signal Iduna Park. Dopo il 2-2 nel ritorno contro i tedeschi, gli scozzesi hanno poi incontrato i serbi della Stella Rossa, superati con un facile 3-0 all’andata che ha reso vano il 2-1 subito al ritorno. Ai quarti è stata la volta del Braga: usciti sconfitti per 1-0 dall’andata, i Rangers si sono imposti per 3-1 al ritorno (dopo i tempi supplementari). Stessi identici risultati nella semifinale contro il Lipsia: 1-0 subito alla Red Bull Arena nella gara d’andata e 3-1 (senza supplementari) ad Ibrox.

Gli uomini chiave dell’impresa

Sono tanti i giocatori di talento fra le fila dei Rangers, ma è di sicuro James Tavernier l’uomo simbolo dell’impresa. 7 gol e 2 assist in EL, 9 e 13 in campionato. Numeri buoni se si parla di un attaccante, numeri clamorosi se si tratta di un difensore. Già, perché capitan James Tavernier, ai Rangers dal 2015, di mestiere fa il terzino destro. Rigorista, è andato a segno nelle ultime 3 uscite fra campionato e coppa, e può puntare direttamente al titolo di capocannoniere dell’Europa League, con il solo Kamada (a quota 5) ad impensierirlo. Il giapponese dell’Eintracht, però, è un attaccante.

Tavernier è già risultato decisivo in coppa: con un suo gol ha dato il via alla rimonta sul Lipsia, mentre con la doppietta ai supplementari ha permesso ai Rangers di sbarazzarsi del Braga. Uno che di mestiere fa l’attaccante è, invece, Alfredo Morelos. Per il colombiano 9 presenze condite da 4 gol in EL. 11 le firme in campionato. Attenzione, però, anche alle incursioni di Kent, l’ala inglese che ha già sfornato 11 assist in stagione, e a Roofe, autore di 12 gol fra EL e Premiership. Non pervenuto, invece, l’ex Juve Ramsey, arrivato a gennaio, sembra non essersi ancora ambientato in Scozia. In porta, ovviamente, McGregor, il portiere quarantenne che da 4 anni difende la porta degli scozzesi: pochi i gol subiti, solo 31 in 38 gare di campionato, che dimostrano anche un’ottima solidità difensiva dei Rangers.

Rangers, i numeri nelle finali

L’unico trofeo europeo sollevato dai Rangers è stata la Coppa delle Coppe nel lontano 1972, quando sconfissero in finale la Dinamo Mosca per 3 a 2. Per i Light blues si trattava del terzo tentativo, poiché raggiunsero la finale di tale competizione in altre 2 occasioni prima di allora: nella stagione 1960/‘61, quando vennero sconfitti dalla Fiorentina di Hamrin, e nel 1967, quando vennero battuti per 1-0 dal Bayern Monaco ai tempi supplementari. Un’altra finale europea fu raggiunta dagli scozzesi nel 2008, nell’allora Coppa UEFA. In semifinale i Rangers si presero la rivincita sui viola, ma capitolarono in finale contro lo Zenit San Pietroburgo (2-0).

Nei propri confini i Teddy bears possono vantare ben 33 vittorie nella coppa nazionale, a -7 dal Celtic, l’ultima delle quali al 2009. Quest’anno, tuttavia, esiste la concreta possibilità di accorciare ulteriormente la distanza dai rivali, eliminati in semifinale proprio per mano degli uomini di Van Bronckhors. Il 21, infatti, c’è la finale contro gli Heart of Midlothian, con i tifosi che sognano uno storico double di coppe.