Firmata la legge sull’aborto più restrittiva d’America dal governatore repubblicano dell’Oklahoma Kevin Stitt. Secondo questa legge non è possibile scegliere di interrompere la gravidanza in ogni sua fase a partire dalla fecondazione. Le uniche eccezioni in base alle quali è consentito l’aborto sono legate a emergenze mediche o quando è frutto di stupro, incesto e aggressione sessuale.

Legge sull’aborto: ecco di cosa si tratta

Secondo questa legge sull’aborto i cittadini hanno il diritto di fare causa alle donne sospettate di violazione della legge e che dunque praticano o inducono “consapevolmente” l’interruzione di gravidanza. “Ho promesso al popolo dell’Oklahoma che come governatore avrei firmato qualsiasi legge pro-vita che fosse stata presentata, e sono orgoglioso di aver mantenuto quella promessa oggi” dichiara il repubblicano Kevin Stitt “In Oklahoma, ci alzeremo sempre in piedi per la vita” spiega.

La crisi affrontata dalle donne dell’Oklahoma peggiorerà

“L’Oklahoma sarà il primo Stato del Paese a bandire completamente l’aborto, anche ora che Roe è ancora in vigore. Quel poco accesso all’aborto rimasto nello Stato scomparirà e la crisi affrontata dalle donne dell’Oklahoma peggiorerà – dichiara Emily Wales, presidente ad interim e ceo di Planned Parenthood Great Plains, per l’area che comprende Arkansas, Kansas, Missouri e Oklahoma e aggiunge – La legge incoraggia i cacciatori di taglie a citare in giudizio i loro vicini. Un capovolgimento della storia che avviene davanti ai nostri occhi”.

Proteste e ribellioni con cartelloni e messaggi non sono mancati. Gran parte dei cittadini americani non è d’accordo sulla nuova legge e rivendica il diritto di scelta per ogni donna, mentre l’ong American Civil Liberties Union (Aclu) si esprime sull’approvazione della nuova legge contro l’aborto, definendola “un crudele attacco alle libertà individuali e all’autonomia corporea”.

Lara Luciano

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