In America ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno. Dopo la strage successa a Texas, Biden reagisce dicendo: “E’ ora di trasformare questo dolore in azione”.

E’ arrivata finalmente l’ora di cambiare qualcosa nella questione di possesso armi in America e molti esponenti dicono la propria.

Biden interviene sul Texas: ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno in America

E’ successa un’ulteriore strage in una scuola degli Stati Uniti. Almeno 21 i morti di cui 19 bambini, studenti della Robb Elementary School di Uvalde, una piccola comunità del Texas a circa un’ora dal confine con il Messico.

E’ stato un 18enne, Salvador Ramos, armato di fucile e pistola semiautomatica ha fatto irruzione nella scuola elementare e ha cominciato a sparare. Un massacro che allunga la striscia di sangue negli Usa dove ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno e che fa ripiombare nuovamente l’America in un forte stato di shock.  

La strage successa a Texas: ha sparato alla nonna ed a una scuola elementare

E’ stata una strage annunciata su Facebook, quella che si è consumata in Texas e che ha sconvolto l’America e il mondo intero. A rivelarla è stato il governatore repubblicano Greg Abbott in una tesa conferenza stampa che ha dovuto interrompere per le proteste di Beto ÒRouke, il suo futuro sfidante democratico. L’unico “segnale” dell’inferno che si sarebbe scatenato di lì a poco, ha spiegato Abbott, era su Facebook, dove il killer Salvador Ramos aveva scritto 30 minuti prima di raggiungere la scuola ‘sto per sparare a mia nonna’, poi ‘ho sparato a mia nonna’, quindi 15 minuti prima del massacro ‘sto per sparare in una scuola elementare’.

Secondo la rielaborazione dei fatti, Ramos prima della strage ha sparato a sua nonna colpendola alla testa: la donna è riuscita a uscire di casa e a chiedere aiuto. Poi il 18enne ha preso un’auto e dopo aver avuto un incidente vicino alla Robb elementary school, è sceso con un fucile e un giubbotto antiproiettile. A quel punto è entrato nella scuola e ha aperto il fuoco in alcune classi, poi è stato fermato dalla polizia e ucciso sul posto.  

Prima di entrare in azione, Ramos aveva postato immagini inquietanti e aveva scambiato messaggi criptici con una ragazza. Sul suo account Instagram, dove era conosciuto come ‘Salv8dor’, aveva pubblicato un selfie e altre foto di armi, di cui una mostrava i due fucili semiautomatici, con il caricatore innestato, uno a fianco all’altro. Dallo stesso account, che è stato bloccato dopo la strage, aveva in qualche modo ventilato il suo piano chattando con una donna sconosciuta che non vive neanche in Texas.

Il primo messaggio, mandato il 12 maggio, recita: “Posterai le foto delle mie armi?”. “Non ti conosco neppure e mi tagghi con questa foto di armi?”, replica lei in uno scambio che poi ha definito “sinistro”. Quindi Ramos avvisa la ragazza: “Rispondimi entro un’ora perché voglio rivelarti un segreto”. Al messaggio “Sto per..”, inviato alle 5.43 del mattino di ieri, la ragazza risponde: “Cosa?”. E lui: “Te lo dirò prima delle 11”. Un’ora dopo, alle 9.16, le aveva scritto ancora: “Ho un piccolo segreto che voglio dirti”. Ma quel segreto non lo ha rivelato a nessuno e poche ore dopo ha attuato il suo terribile piano.

Dopo il massacro, la ragazza ha espresso rimorso per non essere riuscita a fermarlo: “L’unico motivo per cui gli avevo risposto era perché mi faceva paura. Adesso mi resta il rammarico di non essere rimasta sveglia a parlare con lui per cercare di evitare questo crimine”, ha postato sui social.

Joe Biden: “Perché queste stragi avvengono solo qui? Possiamo e dobbiamo fare di più”

Sicuramente la ragazza poteva fermare poco, in quanto il problema non riguarda solo quello che è accaduto. La questione riguarda l’uso e il possesso di armi in America.

Il primo a dire la propria è stato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden che si è rivolto agli americani e al Congresso e ha chiesto un’azione sulle armi. “Perché queste stragi avvengono solo qui? Possiamo e dobbiamo fare di più. E’ il momento di trasformare il dolore in azione” e di affrontare la lobby delle armi, ha affermato il presidnete degli Stati Uniti appena rientrato dal suo viaggio in Asia e con a fianco la First Lady Jill Biden vestita tutta di nero. 

Parlando dell’ennesimo “massacro” il presidente si è detto “stanco e arrabbiato” e si è rivolto direttamente agi americani: “Perché vogliamo vivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Per l’amor del cielo dov’è la nostra spina dorsale?”. Da qui l’appello a norme di buon senso sulle armi affinché tragedie come questa possano essere evitate. “Non venitemi a dire che non possiamo avere un impatto su queste carneficine“, ha aggiunto. In segno di lutto per l’ennesima strage, il presidente Biden, parlando di “un atto di violenza senza senso“, ha ordinato di tenere le bandiere a mezz’asta fino al tardo pomeriggio di sabato.

Sono molti gli esponenti che hanno detto la propria opinione sui social

Sono stati in molti gli esponenti che hanno detto la loro sui social o nelle conferenze stampa. Il primo è stato il senatore Chris Murphy, le cui parole sono diventate virali dopo la strage accaduta in Texas:”Che cosa stiamo facendo? Cose come queste succedono solo in questo paese. Da nessun’altra parte del mondo bambini vanni a scuola pensando che potrebbero essere uccisi quel giorno”.

Dice la sua anche l’allenatore dei Golden State Warriors Steve Kerr che si è rifiutato di parlare di basket durante la consueta conferenza stampa prima della partita. “Qualsiasi domanda sul basket non ha importanza…” ha detto il coach da tempo sostenitore di leggi più severe sulle armi. “Negli ultimi 10 giorni, abbiamo avuto anziani neri uccisi in un supermercato a Buffalo, abbiamo avuto fedeli asiatici uccisi nel sud della California. Ora abbiamo bambini assassinati a scuola. Quando faremo qualcosa? Sono stanco di alzarmi qui e porgere le condoglianze alle famiglie devastate che sono là fuori. Vi rendete conto che il 90% degli americani, indipendentemente dal partito politico, vuole controlli dei precedenti, controlli universali dei precedenti? Siamo tenuti in ostaggio da 50 senatori a Washington”.

Questi due sono i video che più circolano sui social, ma ci sono decine di altri messaggi in questo senso, da quello del presidente Biden al suo predecessore Obama, da Lebron James a Chris Evans, passando per Matthew McConaughey che viene proprio da questa città del Texas e per la poetessa Amanda Gorman che ha condiviso un peoma su Twitter:

Gorman dice:”Ci vuole un mostro per uccidere bambini, ma vedere mostri che continuano a uccidere bambini senza fare niente, non è solo follia, è disumanità“.

Si sono espresse così le posizioni di chi chiede da anni un maggiore controllo su chi acquista armi negli Stati Uniti. Non l’abrogazione del secondo emendamento, quello che consente il possesso personale di armi, soltanto controlli più rigidi su chi può acquistare armi e una minore possibilità di accedere ad armi d’assalto.

Le stragi solo negli Stati Uniti sono tantissime, ricordiamo quella di Uvalde, la peggiore sparatoria in una scuola dal massacro di Sandy Hook nel 2012 con  27 morti. Il 14 febbraio a Parland Nikolas Cruz, 19 anni, è entrato armato nella sua ex scuola uccidendo 17 tra studenti e docenti, 12 i morti alla Columbine High School nel 1999. E non solo nelle scuole: almeno 50 morti a Las Vegas nel 2017 al Route 91 Harvest Music Festival, quasi altrettanti a Orlando nel 2016 all’interno del Pulse, un locale gay. Questi però sono numeri che sembrano non avere tanta importanza per l’altra parte degli Stati Uniti, quella che in gran parte si vede rappresentata dal partito repubblicano e dalla potente lobby delle armi, la Nra, che grida alla limitazione della libertà personale ogni volta che viene proposta una legge per un maggiore controllo sulle armi.

La risposta di chi sostiene il possesso delle armi a stragi come quella di Uvalde o questa vista in Texas è di armare di più. Una risposta molto pericolosa. Non tengono in considerazione i controlli su chi può acquistare le armi, ma metal detector a scuola e soprattutto insegnanti armati, pronti a sparare in caso di un attacco.

Suggeriscono di vendere ancora più armi per combattere quelle che vengono definite “sfortunate casualità”, ma la verità è che questi attacchi appaiono piuttosto come conseguenze di un sistema che conosce poco welfare e sostegno per chi è in difficoltà. Sono due posizioni ben diverse ed è un dibattito che va avanti in America da troppo tempo, vediamo come agirà Biden.

Valeria Muratori