L’Unione Europea ha trovato l’accordo sull’embargo al petrolio russo e sullo stanziamento di ulteriore denaro a favore dell’Ucraina per difendersi dall’aggressione di Mosca: si attende l’entrata in vigore del nuovo pacchetto di sanzioni.

E’ tornata l’intesa all’interno dell’Unione Europea: 9 miliardi all’Ucraina e accordo per l’embargo al petrolio russo

Nove miliardi al’Ucraina per le esigenze immediate e l’avvio della ricostruzione e soprattutto finalmente l’intesa all’interno dell’Unione per l’embargo al petrolio russo.

Il risultato della riunione del Consiglio europeo è arrivata a tarda sera e ha dato semaforo verde alla nuova tornata di sanzioni contro Mosca. In particolare l’importanza della decisione sul greggio è stata sottolineata dalla presidente dell’Unione europea, Ursula von der Leyen: “Due terzi del petrolio che importiamo in UE proviene dal trasporto marittimo, il restante proviene dagli oleodotti. L’oleodotto Druzhba, l’unico proveniente dalla Russia, fornisce petrolio a Polonia e Germania per la parte nord, mentre la parte sud si dirige verso Ungheria e Slovacchia. Abbiamo la chiara volontà politica di Germania e Polonia di bloccare l’importazione di petrolio russo entro la fine dell’anno, in modo da raggiungere il 90% della riduzione di importazione. Il restate 10%, per adesso rimane esentato dall’embargo, ma torneremo sul tema il prima possibile, in un modo o nell’altro. Quello che abbiamo fatto oggi è un grande passo avanti. Adesso abbiamo la base dell’accordo politico per uscire dalla dipendenza dal petrolio in un tempo chiaro”.

In una nota congiunta, “il Consiglio europeo concorda sul fatto che il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia riguarderà il greggio, così come i prodotti petroliferi, consegnati dalla Russia negli Stati membri, con un’eccezione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto. Il Consiglio europeo esorta pertanto il Consiglio a finalizzarlo e adottarlo senza indugio, garantendo un mercato unico dell’UE ben funzionante, una concorrenza leale, la solidarietà tra gli Stati membri e condizioni di parità anche per quanto riguarda l’eliminazione graduale della nostra dipendenza dalla Russia combustibili fossili”.

Nelle conclusioni sull’Ucraina adottate ieri sera dal Consiglio europeo si conferma che: “L’Unione europea continua a impegnarsi a continuare a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità. A tale riguardo, il Consiglio europeo accoglie con favore l’adozione della recente decisione del Consiglio di aumentare il sostegno militare all’Ucraina nell’ambito del Fondo europeo per la pace“. Il CE accoglie anche con favore l’adozione della decisione di sospendere per un anno i dazi all’importazione su tutte le esportazioni ucraine nell’Unione europea.

“Il Consiglio europeo continuerà ad aiutare l’Ucraina con le sue necessità immediate di liquidità, insieme al G7, ed è pronto a concedere all’Ucraina 9 miliardi di euro“. Lo ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, riprendendo le conclusioni del vertice Ue. Ha commentato anche il premier ungherese:”E’ stato raggiunto un accordo. L’Ungheria è esente dall’embargo petrolifero!“dice Viktor Orban che esulta per la temporanea esenzione dall’embargo sul petrolio russo per i paesi senza sbocco al mare.

Kirill inserito nella lista nera dell’Unione Europea

Da quanto è stato riferito, sembra che l’Ue vuole inserire il patriarca Kirill nella blacklist del sesto pacchetto di sanzioni. Al momento, ha spiegato un alto funzionario europeo, è nella lista ma il pacchetto sarà finalizzato solo mercoledì alla riunione dei Rappresentanti dei 27 e solo allora si potrà avere l’ufficialità.

Valeria Muratori

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