È scontro all’interno della Lega tra esponenti che sembrano aver sostenuto ed incitato l’ipotesi di un possibile viaggio di Salvini a Mosca e chi invece ne prende le distanza.
Salvini e il suo viaggio a Mosca: fibrillazione nel partito
C’è fibrillazione dunque nel partito dopo che il Ministro dello Sviluppo Giorgetti ha fatto notare la necessità di muoversi insieme al governo sul conflitto in Ucraina. Per il Ministro è giunto il momento che i partiti abbandonino lo scoramento che li pervade. Giorgetti ha sottolineato la naturalezza di un clima di tensione, clima che va però abbandonato arrivando alla conclusione che non ci siano alternative sul tavolo. Purtroppo però è proprio il Vice di Salvini ad essere additato dai leghisti com il “regista” dell’addio dell’imprenditore Damilano dalla Lega. Una tesi però respinta dall’ala governista del Carroccio, i cui parlamentari ritengono “assurdo pensarlo”.
A tre giorni dall’annuncio dell’ex Ministro dell’Interno della possibilità di una visita a Mosca le polemiche nella maggioranza non si placano. Le discordie sembrano al contrario aumentare, anche per il fatto che ai governisti del centrodestra non sono chiari i toni utilizzati in Parlamento da alcuni esponenti di FI e della Lega sul DDL Concorrenza che ha avuto il via libera di palazzo Madama.
L’escalation dell’agitazione tra le forze politiche
Dopo le amministrative l’agitazione tra le forze politiche che sostengono l’esecutivo non può che esser destinata ad aumentare, e non solo per gli effetti delle urne. Oltre alla Legge Delega Fiscale, ci sono da approvare anche il DL Aiuti (alla Camera) e la Riforma del Cdm (al Senato), con il passaggio sulle comunicazioni del premier Draghi il 21 giugno in vista del Consiglio Europeo.
Intanto il Segretario del Carroccio scrive sui social “Se la guerra prosegue e si allarga, sarà disastro globale. Letta lo sa? Stop alle armi”, così sottolineando come il PD voglia fare polemica anche sulla guerra. “È una situazione che va valutata, ci sono ovviamente dei rischi” ha invece sottolineato il capogruppo al Senato Romeo.
Tra i timori maggiori c’è però comunque quello che la vicenda del viaggio a Mosca e la trasferta in Polonia possano provocare degli scossoni nelle urne e determinare così equilibri diversi all’interno del centrodestra in vista delle Politiche.
Ginevra Mattei