Nel 99esimo giorno di guerra, le forze russe consolidano la presa della città industriale ucraina di Severodonetsk, la cui conquista avvicinerebbe Mosca al controllo della regione di Lugansk; l’obiettivo a quel punto si sposterebbe sulla presa dell’oblast di Donetsk, per cui però Mosca dovrà affrontare il difficile attraversamento del fiume Seversky Donetsk, barriera naturale tra le assi dell’avanzata russa.

Le forze russe ora controllano più di due terzi di Severodonetsk, secondo il governatore regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, il quale ha avvertito che numerosi civili si stanno riparando dai bombardamenti all’interno di un impianto chimico. La prevista perdita di Severodonetsk, la più grande città ancora detenuta da Kiev nella regione di Lugansk, “è improbabile che sia il punto cruciale” della campagna russa del Donbass, ha affermato un funzionario occidentale citato dal Guardian.

“La Russia ha preso il controllo della maggior parte di Severodonetsk. La strada principale nella sacca di Severodonetsk rimane probabilmente sotto il controllo ucraino, ma Mosca continua a ottenere costanti conquiste locali, rese possibili da una forte concentrazione di artiglieria”, ha confermato l’intelligence militare di Londra.

Ma non è solo l’Est a essere sotto il fuoco russo. Mercoledì sera, un missile ha colpito le linee ferroviarie nella regione occidentale di Leopoli, un canale chiave per i rifornimenti occidentali. Il governatore regionale Maksym Kozytskiy ha detto che cinque persone sono rimaste ferite. Intano, il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy, ha ammesso che le forze di Kiev stanno subendo 100 morti e 500 feriti al giorno. Funzionari occidentali hanno affermato che la stima dell’Ucraina di perdere da 60 a 100 soldati al giorno uccisi è “abbastanza credibile”.