Boris Johnson ha strappato il rinnovo della fiducia sulla sua leadership all’interno del Partito Conservatore, da cui dipende la poltrona di Primo Ministro Britannico.
Il voto
Il risultato del voto a scrutinio segreto, reso noto dal Presidente del Comitato1922 (l’organismo interno incaricato di sovrintendere le rese dei conti in casa Tory), ha sancito 211 voti a favore di Johnson e ben 148 contrari. La maggioranza richiesta era di 180 voti e, se ben ne siano stati ottenuti anche di più, Johnson risulta fortemente indebolito dalla spaccatura risultante. Tecnicamente il voto verteva sul solo ruolo di Johnson come leader di partito ma, in caso di sfiducia di oltre la metà dei suoi deputati, il Premier avrebbe dovuto dimettersi anche dal suo ruolo di Primo Ministro.
Precedentemente al voto, il Primo Ministro britannico aveva scritto una lettera a ciascuno dei parlamentari conservatori, affrontandoli poi faccia a faccia in un teso e serrato confronto riguardo la rivolta innescatasi in seguito allo scandalo del “Partygate”, vicenda alla quale si mette ora un punto definitivo con la rinnovata fiducia.
Le previsioni sulla rinnovata fiducia
Johnson godeva già del favore delle previsioni: tra le tante, le previsioni della Reuters per esempio su Twitter attribuivano al Primo Ministro almeno 160 voti a favore. Nonostante le ipotesi favorevoli e dei risultati che superano di gran lunga le aspettative, negli ultimi minuti si sono rivelati diversi i ribelli che hanno preferito unirsi alla schiera degli “anti-Boris” e dare un voto contrario con la speranza di giungere alle dimissioni di Johnson.
Boris Johnson aveva promesso: “Vi guiderò di nuovo alla vittoria”, esortando anche i suoi ad evitare “un dibattito fratricida senza senso” sul futuro del partito sulla base di quanto riportato sui media. Per il Premier l’importante era non “gratificare i nostri oppositori rivolgendoci gli uni contro gli altri”.
“Oggi – aveva dichiarato il premier inglese – abbiamo la chance di mettere fine a settimane di speculazioni mediatiche e di tornare a portare avanti questo Paese, da subito, come un partito unito” nel segno delle promesse elettorali fatte. “Questo è il momento di mettere un punto e poi concentrarsi su ciò che davvero conta” per gli interessi del popolo britannico e i destini dello stesso Partito conservatore.
La prima dimissione dopo la rinnovata fiducia
Il deputato Tory John Penrose si è dimesso da responsabile anticorruzione del governo britannico. Penrose ha lasciato l’incarico con una lettera scritta all’inquilino di Downing Street, spiegando lui che la sua decisione è stata presa sulla base del rapporto Sue Gray, da quale secondo Penrose emergerebbe con chiarezza che Johnson ha violato il Codice Ministeriale con lo scandalo del “Partygate”.
Ginevra Mattei
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