Una tragica notizia scuote il mondo del calcio minore in Italia. Akeem Omolade, ex calciatore del Treviso, è stato trovato senza vita nella giornata di ieri. Il cadavere del 40enne è stato rinvenuto in una macchina parcheggiata nel quartiere Ballarò di Palermo. Le prime impressioni spostano l’attenzione degli inquirenti su un malore, ma sarà il responso dell’autopsia a chiarire definitivamente i motivi del decesso dell’ex calciatore. Durante la sua carriera, Omolade era diventato uno dei simboli più fulgidi della lotta contro il razzismo: quando vestiva la maglia del club veneto, infatti, i tifosi della società hanno tentato di boicottare la squadre trevigiana perché schierava in campo l’attaccante nigeriano, inviso ai supporters per via della sua pelle. Per protesta, i compagni di squadra dell’atleta africano si tinsero di nero la faccia scendendo in campo in queste condizioni contro il Genoa, Obiettivo, ovviamente, rendersi solidali con il ragazzo. Quell’uomo solare che ieri è stato trovato morto a Palermo.

Akeem Omolade, il ricordo di Giacomo Filippi

Ecco il ricordo commosso di Giacomo Filippi, ex allenatore del Palermo che ha condiviso lo spogliatoio (da calciatore) con lo sfortunato uomo trovato privo di vita in Sicilia:

Era un ragazzo solare ed estroverso – spiega il tecnico a PalermoToday che si faceva volere veramente bene da tutti. quando eravamo insieme in squadra era ancora veramente giovane. Una persona di compagnia che si vedeva che aveva avuto una storia difficile anche se era molto estroverso. Episodio Treviso-Genoa? Lì il problema era che la nostra curva  – ricorda Giacomo Filippi, ex allenatore del Palermo aveva fatto gli ululati ai nostri giocatori. Treviso però è diversa e ci è stata vicina in una lotta serrata e voluta contro il razzismo e da lì tante cose sono migliorate. Era una cosa necessaria da fare“.