A seguito della polemica scoppiata sul caso Ezra Miller, interprete di Flash, negli ultimi progetti cinematografici basati sull’universo DC Comics a cura della Warner Bros., ci si chiede come farà la storica casa di produzione cinematografica ad arginare i danni d’immagine. Tra investimenti fallimentari e ipotesi di boicottaggio, il rischio di “essere cancellati” non riguarda soltanto l’attore, ma ha ricadute su tutto il comparto produttivo. Intanto, Warner Bros. cerca di arginare i rischi diminuendo il supporto alla star e spera che la situazione non diventi mediaticamente insostenibile. Il CEO di Warner Bros., Zaslav, ha numerose scelte davanti: qual è la migliore per non perdere l’investimento di oltre 200 milioni di dollari?
Warner Bros deve scegliere: scaricato Ezra Miller, come evitare il flop di incassi?
In mezzo alle polemiche sollevate recentermente intorno alla sparizione, riapparizione, ordine restrittivo dell’attore ventinovenne, la Warner Bros. si trova in una situazione molto difficile. Sebbene abbia preso fin da subito le distanze da Miller, la casa di produzione ha annunciato che non collaborerà più con l’attore. Come già successo in precedenza con protagonisti dello star-system piombati nel vortice delle controversie, soprattutto se legali, la questione qui non è troppo diversa. Infatti, come può una casa di produzione così grande ed affermata evitare che boicottaggi di massa e polemiche non risentano sui profitti di quello che è (o sarebbe stato) a tutti gli effetti un campione di incassi?
L’Amministratore Delegato di Warner Bros. – Discovery, David Zaslav, ha sul tavolo carte diverse. Scelte difficili, da giocare da sole o insieme, per massimizzare l’effetto paracadute di un film che ora come ora è in una picchiata vertiginosa. Così come fatto per Johnny Depp, potrebbe comunque spingere il film fino alla fine, per poi scaricare Miller. Fino ad ora, questa è l’unica strategia accertata. Oppure potrebbe stringere sulla pubblicità, con l’obiettivo di “limitare i danni”, risaltando magari la bufera giudiziaria più che il film stesso. Fatto sta che tra soluzioni originali (che di certo non mancheranno alla Warner) e probabili salvagente, la casa di produzione di Zaslav ne uscirà senza vittoria, se non proprio sconfitta. Ora bisogna solo ripararsi dalla tempesta.
Alberto Alessi