La producer Carlotta Rossi rimane irremovibile per quanto riguarda il riconoscimento di paternità del compianto Carlo Pedersoli aka Bud Spencer. La 46 enne al Corriere della Sera racconta di un legame molto stretto con l’attore partenopeo. Una lotta che la porterà a dare inizio ad un iter giudiziario, rivolto principalmente agli eredi dell’icona.
Carlotta Rossi, un rapporto speciale non riconosciuto
Erano esattamente 7 anni fa (27 giugno 2016) quando l’attore di Santa Lucia (Napoli) ci lasciava, creando un vuoto incolmabile in tutti i suoi estimatori (e non solo).
Ora, in questa tragica ricorrenza, si è tornato a parlare di lui. Purtroppo però non per omaggiarne il successo cinematografico sia da solo (saga Piedone lo sbirro) che in coppia nell’iconico duo con Terence Hill, bensì per una questione familiare taciuta. La settimana scorsa infatti la producer, all’anagrafe Carlotta Patricia Francesca Giuseppina Rossi, ha intrapreso il percorso giudiziario per il riconoscimento di paternità al Tribunale di Roma.
Nell’atto viene chiesto il risarcimento “Del danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita» alla vedova e ai figli dell’attore scomparso. E, naturalmente, l’esame del Dna per certificare la propria convinzione.
Del resto sono tutt’altro che ottimi i rapporti tra la donna e gli eredi. Così Carlotta racconta al Corriere della Sera, il primo incontro con i familiari dell’interprete:
Mi sarebbe piaciuto andare al funerale, ma poi non avrei potuto salutarlo come avrei voluto. Così sono andata soltanto in Campidoglio, ho fatto la fila come tutti, accanto a ragazzi che avevano tatuato il suo nome e quello di Terence Hill sul braccio. Sono passata davanti alla salma, un cordone bordeaux separava ‘noi’ dalla famiglia legittima. Io ero una spettatrice.
Edoardo Baldoni