In una intercettazione di novembre scorso, lo sfogo di Raffaele Marra contro la sindaca di Roma. L’ex braccio destro diceva di lei ad un’amica: “non c’ha le palle? E allora che c… lo fai a fa’ ‘u sindaco, scusami?”. Per Virginia Raggi sembra proprio essere periodo di voti e pagelle. Ma in quanti la promuovono?

Raffaele Marra Photo credits: roma.corriere.it

Le intercettazioni di Raffaele Marra

Da Raffaele Marra, ex finanziere ed ex braccio destro della sindaca M5s, arrivano parole non proprio eleganti su Virginia Raggi. E nemmeno edificanti. Tanto perché non si plachi la tempesta sul sindaco di Roma.

Sono parole che arrivano dal passato, da un Marra che, siamo nel novembre del 2016, si sfoga con l’amica Concetta al telefono. Si lamenta dei tentennamenti sulla nomina del fratello a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio. Li imputa a una mancanza di polso, e di attributi, della sindaca a 5 stelle. La Raggi non avrebbe sponsorizzato a sufficienza il fratello Renato. E questo è lo sfogo:

«Allora tu (riferendosi al sindaco) dovevi avere il coraggio di dire guarda, è uno dei più bravi che ci stanno, lo volevo fare comandante, per non creare un problema l’aggio fatto direttore d’o turismo. Non lo volete al turismo? Bene, lo riporto al corpo di polizia, lo faccio vicecomandante come lo volevo fare».

E poi aggiunge:

Invece lei non ha avuto il coraggio di dire: ‘sì, è ‘na cosa che ho fatto io’ e sta facendo la principessa che che l’hanno fregata!… e mo non sa come uscirne”.

L‘intercettazione in questione è allegata agli atti del processo, nel quale Marra è imputato per concorso in corruzione con l’imprenditore Sergio Scarpellini.

Ancora Marra, in altre intercettazioni, si spiega le esitazioni della Raggi attribuendoli al «minidirettorio» del Movimento, che gli remava contro. Nastri da cui emerge anche l’intervista «concordata» col Fatto, in cui avrebbe parlato del «problema che arriva dall’interno del Movimento». Perdendo ancora più punti con il M

oVimento, che sarebbe riuscito a estirpare quei passaggi dall’intervista dal quotidiano.

La pagella di Virginia

Beppe Grillo e la sindaca di Roma Virginia Raggi (CREDITS:
ANSA/AP Photo/Gregorio Borgia)

Si sono chiuse da poco le indagini, che, probabilmente, porteranno al rinvio a giudizio per falso e abuso per Virginia Raggi. Il tutto verte sulle nomine di Renato Marra (fratello dell’ex braccio destro) e Salvatore Romeo. La sindaca, in queste settimane, si ritrova dunque spiattellate le chiacchiere intercettate in quei giorni, tra chat e brogliacci di conversazioni.

Giorni in cui “festeggia” il primo anno da sindaca della capitale. Momento di bilanci. Se lei, autonomamente, si è data un bel 7,5, c’è da chiedersi in quanti le darebbero almeno la sufficienza. La settimana scorsa abbiamo sentito i voti espressi durante la trasmissione Otto e mezzo, su La7. Dal 7 più di Marco Damilano, al 6 meno meno di Marco Travaglio, alla conferma del 7 e mezzo di Paolo Mieli.

Inaspettatamente promossa anche da Salvini, della Raggi è stata sottolineata soprattutto la resistenza agli attacchi mediatici.

Sarebbe bello che in futuro i voti migliori arrivassero dai romani. Magari per i risultati concreti sulla città e i suoi annosi problemi.

Federica Macchia