L’afa asfissiante e il sole rovente di Firenze non hanno impedito a 50.000 mila fan di presenziare al concerto di Eddie Vedder in occasione del Rocks Festival all’Ippodromo del Visarno. Per la prima volta come solista in Italia, senza la storica band dei Pearl Jam, ha stupito e coinvolto in maniera impressionante il suo pubblico.

Apre il sipario scaldando gli animi adrenalinici con Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town dei Pearl Jam e con trepidazione muovendo i suoi primi passi sul palco afferma “Il mio primo show da solo in Italia e anche il più grande che abbia mai fatto. Questo succede solo in Italia” .

Segue un turbine di emozioni con Glen Hansard in duetto con Eddie per Falling Slowly; prosegue da solo con Wishlist, pezzo incantevole tratto da Yeld, Smile dei Pearl Jam e Rockin’ In The Free World di Neil Young. Muove le dita sulla chitarra e fa scatenare la voce come se non ci fosse fine  al suo potere di coinvolgere il pubblico.

Lo spirito del rock lascia spazio a un momento poetico, Vedder inzia a parlare d’amore quello infinito che prova per la moglie e le figlie. Stappa una bottiglia di vino rosso onorando il patrono di Firenze S. Giovanni  e sorride alla folla che si eccita ulteriormente al suo brindisi.

Ma non è l’unico omaggio che il cantante si concede: ricorda Chris Cornell voce e anima di un altro pilastro della Seattle anni 90, i Soundgarden.  Lo fa con il lancinante Black provocando un turbine di commozione e pelle d’oca tra la folla, che in coro cantano quelle parole che non sono altro che un’immagine di una dolce rievocazione.

Maddalena Tortora