A 14 mesi dalla sua ultima apparizione in un campo da tennis e dopo oltre 24 anni di leggendaria carriera, Roger Federer ha giocato la sua ultima partita che però non si è conclusa con una sua vittoria al fianco dell’amico-rivale Rafa Nadal. Seppur non raccontando di un trionfo, Re Roger scrive l’ultima pagina di un romanzo che senza dubbi è da considerarsi tra i più belli della storia dello sport.
L’ultima partita di Federer è una vittoria nella sconfitta
Se le difficoltà di Federer in termini di mobilità e costanza nel gioco da fondocampo sono evidenti e ovviamente pronosticati prima del match, è anche vero che il tocco vellutato dello svizzero sotto rete, da solo, basta a far brillare gli occhi dei milioni di appassionati che da tutto il mondo hanno seguito il suo ultimo ballo. Il campione di Basilea però non si limita solo ad alzare la racchetta nei pressi del nastro, ma mostra spesso sprazzi di quell’immenso talento che inesorabilmente sbiadisce col tempo ma che in realtà non scompare mai del tutto.
Nadal allora accetta di buon grado di fare il lavoro sporco per il compagno, rischiando spesso di essere colpito sotto rete dalle pallate di Tiafoe e Sock e tenendo testa da fondocampo alle invettive dei due americani che non trattengono il braccio di fronte a Sua Maestà. Dopo nove giochi di assoluto equilibrio però Sock gioca un decimo game pessimo e affossa il Team World, che, sotto il tifo a senso unico della O2 Arena, cede il primo set ai Fedal e al Team Europe. Nel secondo parziale gli statunitensi reagiscono immediatamente, ottenendo un break nel terzo gioco proprio su un errore in allungo a rete di Federer.
Tiafoe in particolare mette in difficoltà gli europei non solo da fondocampo ma anche coprendo egregiamente il campo vicino al nastro, ma è sul suo servizio che Roger e Rafa recuperano il break e si rimettono in carreggiata. Nel decimo gioco il Team World va ancora vicino al break portandosi avanti 0-40, ma al termine di quello che è stato il più lungo e avvincente game della serata, Nadal riesce a tenere la battuta. Il set si decide dunque al tie-break che viene dominato dai due americani, decisamente più freschi rispetto a Nadal e, soprattutto, Federer.
Lo svizzero, ormai quasi vicino al limite, al super tie-break del terzo set deve fare tanto affidamento a Nadal, che parte subito forte e sigla i primi tre punti con cui guadagna un mini-break. Il loro vantaggio è annullato dal Team World, che in particolare con Sock (che esce dal cilindro due colpi fenomenali) si rifà sotto e recupera il gap. Sul 9-8 per il Team Europe, Federer ha in mano il servizio della vittoria, ma quella che poteva sembrare la perfetta conclusione di una serata bellissima non si concretizza e gli statunitensi vincono il match. A brillare, al termine della sfida, è comunque Roger, che tra le lacrime sue e degli altri giocatori riceve il giusto tributo che solo una leggenda immortale può meritare e ricevere.
ENRICO RUGGERI
Photo Credit: via Twitter, @LaverCup
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