Accordo pervenuto su tutto al Consiglio Ue.

Nell’accordo si prevede di aumentare l’impegno per la Libia e altri paesi terzi chiave. Rivedere e coordinare meglio le operazioni di search and rescue (Ong) e i rimpatri.

I Ministri dell’Interno Ue hanno raggiunto un accordo sulla necessità di accelerare il lavoro collettivo per ridurre la pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo e rafforzare il sostegno all’Italia“.

Lo si legge in una nota della presidenza estone.

La riunione è andata secondo le aspettative. C’era un’agenda che era già stata disegnata dall’incontro di Parigi di domenica scorsa e dalla Commissione europea“. Così il Ministro dell’Interno Marco Minniti rileva “una posizione quasi unanime” sui tre punti: Libia, codice di condotta delle organizzazioni non governative e rimpatri con la stretta sui visti. Soprattutto sulla stabilità della Libia sono tutti concordi.

Il Ministro dell’Interno, Marco Minniti (Fonte: www.zoom24.it)

Sulla questione dei flussi migratori in Libia c’è stato un ampio consenso. E la necessità di ampliare i finanziamenti andando oltre i fondi già predisposti dalla Commissione europea. Si prevedono finanziamenti dei singoli Stati membri. Sembra che ci sia stata una disponibilità dei singoli Stati” ha spiegato Minniti. 

Ma l’immigrazione in Libia rappresenta un’enorme fonte di reddito.

Il problema maggiore è che si sta delineando un fronte comune capitanato dalla Germania per dire no alla richiesta italiana a Frontex di aprire altri porti in Europa. Difficile per Minniti far passare la “regionalizzazione del soccorso”.

Anche il Commissario dell’Ue all’immigrazione, Dimitri Avramopoulos, ha ribadito di non condividere la proposta italiana avanzata per l’accordo.

Il Commissario dell’Unione europea all’immigrazione, Dimitri Avramopoulos (Fonte: www.linkiesta.it)

Per questo Minniti punterà a far valere accordi già presi ma mai attuati. A cominciare dalla ricollocazione dei migranti arrivati in Italia. Altro accordo è, appunto, l’approvazione di un codice di condotta delle Ong che regoli la loro attività di salvataggio.

Patrizia Cicconi