L’attore Brendan Fraser, il grande favorito per la prossima stagione dei premi del cinema, ha deciso di boicottare i Golden Globe 2023. Ha già annunciato che non sarà presente alla cerimonia. Non prenderà parte ad uno degli appuntamenti più famosi degli ultimi anni.

Nel 2018, infatti, accusò di molestie sessuali Philip Berk, ex presidente dell’Hollywood Foreign Press Association, che organizza i prestigiosi premi. I fatti indicati da Fraser sarebbero avvenuti nel 2003 a Beverly Hills. Per questo motivo ritiene che la sua partecipazione farebbe di lui un ipocrita.

Brendan Fraser e l’accusa di molestie sessuali a Philip Berk

Brendan Fraser contro Philip Berk -Photo Credits:spetteguless.it
Brendan Fraser contro Philip Berk -Photo Credits:spetteguless.it

La performance dell’attore, in arrivo nelle sale con The Whale, ha stupito tutti coloro che hanno già visto il film nei vari festival in giro per il mondo, incluso Venezia 79. L’attore ha un importante e pesante trascorso personale. A tenere Fraser lontano dai riflettori per molti anni, è stata l’accusa di molestie sessuali subite da Philip Berk, ex presidente della Hollywood Foreign Press Association, l’ente che organizza i Golden Globes.

Dopo aver accusato Philip Berk, nel 2018, Brendan Fraser, fece sapere che a causare una frenata alla sua carriera Hollywoodiana, era stato l’episodio di molestie che avrebbe subito. Lo fece sentire come se qualcuno gli avesse portato via qualcosa. Al tempo, la HFPA prese le distanze dalle molestie sessuali e dal tipo di comportamento denunciato dalla star de La MummiaL’attore ha dichiarato:

«Incolpavo me stesso, mi sentivo infelice, provavo a dirmi: “Non è niente, quest’uomo mi ha solo dato una palpata“».

Il caso di Philip Berk

Philip Berk, ammise di avere scritto una lettera di scuse all’attore per quello che definì “un incidente”. Respinse le accuse, sostenendo che fossero tutte bugie. Le indagini interne dell’Hollywood Foreign Press Association diedero ragione sia a Fraser che a Berk. In conclusione, Berk rimase saldo al suo posto. È stato espulso solo nel 2021, quando definì Black Lives Matter come “un movimento di odio razzista”.

Dopo l’investigazione che ne è seguita, l’associazione ha proposto a Fraser di firmare una dichiarazione in cui si affermava che:

“Berk ha toccato in modo inappropriato Fraser, ma il suo gesto era inteso come uno scherzo  e non come una molestia sessuale”.

L’attore ha rifiutato di firmarlo, e Berk è rimasto comunque un membro votante della HFPA.

Brendan Fraser boicotterà i Golden Globe

Brendan Fraser, in un’intervista rilasciata a GQ in questi giorni, che ha confermato la sua assenza in caso di nomination, ha annunciato l’intenzione di boicottare i Golden Globe. La cerimonia dovrebbe tenersi il 10 gennaio. L’attore ha detto:

Non ci sarò. Con la Hollywood Foreign Press Association ho più pregressi che rispetto“.

Fraser potrebbe ricevere delle nomination, grazie al ruolo interpretato in The Whale. L’attore ha precisato:

“Non parteciperò neanche in quel caso. Ho più trascorsi con la Hollywood Foreign Press Association di quanto rispetto abbia per loro. È per via della storia che ho con loro. E mia madre non ha cresciuto un’ipocrita. Potete chiamarmi in tanti modi, ma non così».

Per i Golden Globes si tratta dell’ennesimo scandalo che negli ultimi anni ha compromesso la reputazione dei premi. Oltre alle accuse di Brendan Fraser, nel 2021 sono finiti nell’occhio del ciclone dopo un report del Los Angeles Times, in cui si affermava che all’interno della HFPA non ci fossero membri neri.

Vita e carriera di Brendan Fraser

Brendan Fraser è nato il 3 dicembre 1968 a Indianapolis, in Indiana. Figlio di genitori canadesi Carol Mary e Peter Fraser. Il lavoro da giornalista del padre, costrinse la famiglia Fraser a trasferirsi di frequente di città in città. Sposato con l’attrice Afton Smith, da cui ha avuto tre figli. Il loro matrimonio però non ha retto, soprattutto a causa degli impegni lavorativi di Brendan

Fu ingaggiato come attore protagonista di “George il re della giungla?” di Sam Weisman, in cui spadroneggiano la sua prestanza fisica e il talento comico. Una sua interpretazione molto apprezzata dalla critica, fu quella in “Demoni e dei”, nel 1998, di Bill Condon. Il suo nome è legato a quello del film “La mummia”, girato da Stephen Sommers. Per girare il seguito, “La mummia – Il ritorno”, rinunciò ad altrettante proposte di lavoro. Spiccò particolarmente anche in un film drammatico: “Crash – Contatto fisico”, di Paul Haggis. Ha preso parte a film come: “Inkheart – La leggenda di Cuore d’Inchiostro”, di Iain Softley, e nel terzo episodio della saga “La mummia – La tomba dell’imperatore Dragone”, diretto da Rob Cohen.

Mariapaola Trombetta

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