È stata Istanbul la tappa conclusiva della “marcia per la giustizia” turca, partita 25 giorni fa da Ankara. Centinaia di migliaia le persone presenti, forse un milione. Scese in piazza per iniziativa del partito Chp, principale forza di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan. E del suo leader, che ha arringato la folla proprio nella piazza “preferita” dal presidente.

La marcia per la giustizia a Istanbul credits: Ultimanotizia

Il discorso conclusivo a Maltepe

È terminata oggi a Istanbul la marcia per la giustizia di Kemal Kilicdaroglu e del suo Chp, tra i principali partiti di opposizione a Erdogan. Alle 17 ora italiana, il politico turco ha arringato la folla, iniziando così:

 «Oggi è solo un primo passo e non sarà l’ultimo. Ciascuno deve sapere bene che il 9 luglio segna una nascita, l’inizio di una nuova storia»

Le sue richieste: la liberazione degli esponenti del Chp arrestati nelle ultime settimane e, soprattutto, la fine dello stato d’emergenza, che ha messo a dura prova la Turchia da ormai un anno.

Difficile non tornare con la memoria a Piazza Taksim, altro punto “storico” di Istanbul. Era tra il maggio ed il giugno del 2013. Oggi come allora una grande manifestazione di massa. Oggi come allora, a provocarla è stato un fatto che si può definire “secondario”: l’arresto di un parlamentare repubblicano popolare, Enis Berberoğlu. Allora fu invece la decisione di cementificare il Parco Gezi, uno dei pochi punti verdi della metropoli. 

La location scelta, poi, non poteva essere più simbolica per opporsi a Erdogan. Il quartiere di Maltepe, sulla sponda asiatica di Istanbul, è abituato a mostrarci le folle oceaniche radunate dal presidente turco. Oltre ad essere il luogo in cui si trova la prigione in cui è detenuto Berberoglu.

I numeri della manifestazione di Istanbul 

Ispirata alla Marcia del Sale di Gandhi, la manifestazione è simile anche nei numeri: 430 km di cammino a piedi oggi contro i 320 percorsi dal Mahatma nel 1930, 25 giorni a fronte di 24, stesso stile frugale per i due leader. 

Kilicdaroglu, leader del Chp credits: gettyimages

Kilicdaroglu ha infatti camminato da Ankara ad Istanbul, vestendo ostentatamente una camicia bianca ed un paio di pantaloni scuri, dormendo in un caravan e mangiando frugalmente.

Fino al comizio conclusivo, svolto in un’area chiusa al traffico e controllata da imponenti misure di sicurezza.

Circa 3000 i mezzi partiti da 958 quartieri di Istanbul e messi a disposizione dal partito. Sono 15.000 i poliziotti dispiegati nell’area da Erdogan, ma senza intervenire.

Tutto ciò dimostra quanto si stia facendo forte la voce dell’opposizione al presidente. Tutti noi speriamo che significhi un futuro migliore per la Turchia, che in questi stessi giorni è oggetto di discussione al Parlamento Europeo. A Strasburgo si vota per la sospensione dei negoziati di adesione del Paese all’Ue, se dovesse entrare in vigore la Costituzione varata da Erdogan in primavera.

Federica Macchia