Morbillo: i casi registrati in Italia sono stati 401 nel mese di giugno, con un aumento del 307% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ben 210 casi ha riguardato bambini sotto l’anno di vita, i quali rappresentano la fascia più a rischio e quelli che ancora non possono essere vaccinati per il morbillo.

Sono stati registrati anche 255 casi fra gli operatori sanitari, i quali rischiano più di chiunque altro di trasmettere la malattia a persone immunodepresse. L’obiettivo del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin è quello di rendere la vaccinazione obbligatoria anche per loro, per non mettere a repentaglio la salute dei pazienti. Ma in Senato è giunto uno stop all’emendamento varato ad hoc per medici e insegnanti: mancherebbe la copertura finanziaria.

Casi di infezione sono stati riportati da quasi tutte le regioni italiane. Quelle in cui la situazione è più allarmante sono: il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, la Toscana, il Lazio, l’Abruzzo e la Sicilia. Età media degli infetti: 27 anni.

Interviene la dottoressa Marcella Nieri di ATS Insubria, esperta in vaccinazioni. “Il morbillo è una malattia molto contagiosa. Il virus si trasmette per via aerea tramite goccioline respiratorie e può contagiare fino a 18 persone. Serie sono le complicanze di questa malattia, soprattutto nei bambini molto piccoli e nelle persone con sistema immunitario debole. L’unico mezzo per combatterla è quello della vaccinazione. Ma molti genitori hanno esitazione nei confronti dei vaccini”.

La dottoressa Marcella Nieri di ATS Insubria (Fonte: www.youtube.com)

Non confortano nemmeno i dati provenienti dal resto d’Europa. L’epidemia di morbillo più rilevante è in corso in Romania, dove sono stati conteggiati 31 dei 35 decessi. Altri sono stati segnalati in Germania e in Portogallo.

È impietoso l’ultimo bollettino settimanale diffuso dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. Svela come quasi nove dei contagiati su dieci non fossero protetti dal vaccino trivalente contro il morbillo.

Patrizia Cicconi