La tela del Guercino rubata a Modena è tornata in Italia.

Il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini ha annunciato il ritorno della tela del Guercino trafugata nel 2014 nella Chiesa di San Vincenzo a Modena: la “Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo“.

Fu ritrovata in Marocco nel febbraio di quest’anno. Presentava danni su circa il 30% della superficie. La tela, partita dall’aeroporto di Casablanca, è stata portata all’Istituto superiore per la conservazione e il restauro di Roma (Iscr).

Lo stato della tela prima e dopo il ritrovamento (Fonte: bologna.repubblica.it)

Un ringraziamento a tutte le istituzioni per la forte sinergia e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti. Grazie in particolare al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – afferma Franceschini che con questa operazione si conferma un’eccellenza riconosciuta e apprezzata a livello internazionale”.

Il Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che ringrazia le istituzioni (Fonte: www.liberoquotidiano.it)

La cosa importante in questo momento è poter stabilizzare l’opera ed evitare che il danno subìto possa progredire. La situazione è veramente molto seria. Si vedono tante parti del dipinto che hanno perso pellicola pittorica e mostrano a vista la tela”. A dirlo è Gisella Capponi, direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.

La Madonna coi santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo proviene dalla Chiesa di San Vincenzo a Modena ed era misteriosamente sparita nell’agosto del 2014. L’olio su tela di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, è datato 1639. Secondo alcune fonti, l’opera d’arte era stata proposta a un ricchissimo uomo d’affari di Casablanca per 10 milioni di dirham (940 mila euro circa). E proprio l’uomo d’affari, collezionista, ha capito di trovarsi di fronte al capolavoro del Guercino e ha avvisato la polizia.

Chiesa di S. Vincenzo, Modena (Fonte: www.flickriver.com) Altare laterale della Chiesa di S. Vincenzo con la tela del Guercino (Fonte: www.tripadvisor.co.za)

Il dipinto “è un’opera monumentale della prima maturità dell’artista che può valere tra i 5 e i 6 milioni di euro“, aveva ipotizzato subito dopo il furto il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Un furto clamoroso, aveva fatto notare il critico, ma anche inspiegabile, giacché si tratta di un’opera praticamente invendibile. “Secondo me questo furto può essere solo opera di una banda di stranieri inconsapevoli. Gente che non sa nulla delle leggi di mercato e che forse pensa di chiedere un riscatto”. Aveva affermato Sgarbi.

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi (Fonte: www.artribune.com)

Prima del furto l’opera era protetta soltanto da una porta: quella della chiesa, chiusa con un catenaccio. Ma senza alcun sistema di allarme attivo. Come ammise il responsabile del patrimonio diocesano, (la tela è di proprietà della Curia), i costi di tutela delle opere è particolarmente elevato. Quindi, la pala del Guercino era lasciata quasi incustodita.

Patrizia Cicconi