E’ passata quasi un’intera settimana dal momento storico in cui l’Argentina ha alzato la Coppa del Mondo per la terza volta. I festeggiamenti però come è giusto che sia continuano per le strade della nazione albiceleste con la squadra che è stata di fatto parificata agli eroi. Tra questi chi senza dubbio merita una menzione speciale non può che essere il CT Lionel Scaloni che quando si è trovato nel posto giusto al momento giusto, si è fatto trovare pronto.
Lionel Scaloni, il CT che non ti aspetti?
In tanti si sono ricordati delle vittorie al mondiale U20 di Messi nel 2005, in realtà però anche Lionel Scaloni si è laureato prima campione del mondo nell’U20 e poi da senior. Seppure in vesti diverse ovviamente, nella prima da giocatore nel lontano 1997 e nella seconda quest’anno da allenatore. Proprio la sua carriera da tecnico però è iniziata in modo un po’ rocambolesco e legata al nome di Jorge Sampaoli. Era stato lui ai tempi del Siviglia, nel 2016-17, a sceglierlo come proprio vice ed è stato sempre al suo fianco anche quando gli è stata affidata la guida dell’Argentina nel 2017-18.
Dopo l’esonero di Sampaoli, l’opportunità. Lionel Scaloni venne nominato CT in via temporanea, ma bastarono 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta per permettergli la conferma in vista della Copa America 2019. In quel contesto arrivò un terzo posto forse pesante da digerire, ma nel 2021 l’Albiceleste si è ampiamente rifatta. Un successo in finale contro il Brasile ha aperto le porte all’entusiasmo che poi ha portato fino a questo 2022. Ultima tappa il trionfo mondiale appunto.
Un mondiale quasi impeccabile
L‘Argentina in questo mondiale sotto la guida di Lionel Scaloni non è stata perfetta, ma di certo è stata concreta. Il dato più importante è stato il gioco di squadra che ha consentito di venire a capo di situazioni scomode. Oltre poi alla tenuta mentale. In ogni gara l’Albiceleste è partita in modo ottimale, salvo poi far registrare dei cali, che contro l’Arabia Saudita si sono rivelati fatali. Negli altri contesti invece ne è venuta a capo alla grande, anche se a rigore di logica ad essere galvanizzati dovevano essere gli avversari. Su tutti i casi di Olanda e Francia, gare in cui l’Albiceleste ha vinto ai rigori.
Grande merito di Scaloni dunque è stata anche la sua capacità di lavorare sulla testa dei giocatori e seppure ci sia ancora qualche punto da sistemare, appare difficile puntare il dito contro i vincitori. Dal canto suo poi, una Copa America e un Mondiale di certo non si vincono per caso e che sia l’apertura o la chiusura di un ciclo, poco conta.
Maria Laura Scifo
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