I pm di Roma hanno aperto un’inchiesta per omicidio colposo in relazione alla morte di un neonato soffocato dalla mamma in ospedale, avvenuta la notte tra il 7 e l’8 gennaio scorso, nel reparto di ginecologia dell’ospedale Pertini. Il piccolo sarebbe morto schiacciato dalla mamma, che si era addormenta durante l’allattamento. Disposto l’esame autoptico.
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera il piccolo era nato da appena tre giorni. La donna ora è in stato di choc ma non è indagata. L’ipotesi di reato dell’inchiesta aperta dalla procura di Roma è quella di omicidio colposo contro ignoti e la donna è qualificata come parte offesa. Sarebbe la vittima di un comportamento omissivo o comunque scorretto dal punto di vista professionale. I magistrati di piazzale Clodio indagano per capire come sia stato possibile che sia accaduto un fatto tanto grave nel reparto del nosocomio di via dei Monti Tiburtini.
Secondo il protocollo il personale dell’ospedale avrebbe dovuto sorvegliare che il neonato venisse riportato in culla dopo l’allattamento. Lo prevedono i protocolli proprio per evitare i danni collaterali del co-sleeping, considerato tra le principali cause di morte dei neonati. Invece secondo quanto ricostruito la donna avrebbe preso il piccolo in braccio nel tardo pomeriggio e l’infermiera in servizio si sarebbe accorta solo dopo la mezzanotte della tragedia.
Questa la sommaria ricostruzione di quella giornata: nel tardo pomeriggio una mamma chiede di stare insieme al figlio. Lo vuole tenere vicino, coccolarselo, allattarlo. Vive attimi di felicità che solo una neo mamma può provare. Il suo mondo e la sua vita sono il piccolino che sta per allattare. Poi chissà che accade. Le emozioni di quelle ore la stancano, chiude gli occhi, senza accorgersi che sotto di lei c’è il suo piccolo. Le lancette dell’orologio corrono veloci. A mezzanotte passata da pochi minuti un’infermiera, facendo il giro delle stanze, scorge una donna addormentata. Si avvicina. Vede quello che non avrebbe mai voluto vedere. La signora accasciata sul corpo del piccolo. Lo tira via. Cerca di rianimarlo. È una lotta disperata. Che ha un finale tragico.