La storia di Telecom Italia comprende numerose fasi, che ne hanno determinato il successo iniziale ma anche un lento e progressivo declino che ha condotto la società fino ai giorni nostri. Gli anni che in molti ricordano come particolarmente floridi per il Gruppo Telecom sono stati quelli che hanno visto Marco Tronchetti Provera nelle vesti di Presidente della società. Ruolo che l’imprenditore ha rivestito fino al 2006, quando ha annunciato in modo del tutto inaspettato le proprie dimissioni.

Ripercorriamo però più nel dettaglio l’epoca Tronchetti Telecom, che ha segnato la storia della società di telecomunicazioni e in parte anche dell’intero Paese.

L’acquisizione di Telecom da parte di Tronchetti Provera

L’acquisizione di Telecom da parte di Tronchetti Provera avviene in un momento decisamente delicato per la società di telecomunicazioni, da poco oggetto di quella che è stata definita come la madre di tutte le privatizzazioni. Nata nel 1994 dalla fusione tra SIP ed alcune società del Gruppo Stet, Telecom viene privatizzata sotto il Governo Prodi, nel 1997, e nello stesso anno sbarca in Borsa. Operazione che la avvia verso una fase decisamente delicata, fatta di compromessi, acquisizioni, giochi politici e non priva di qualche scandalo importante.  

L’arrivo di Tronchetti Provera viene visto con grande entusiasmo, perché l’imprenditore sa il fatto suo e perché è forse uno dei pochi in grado di risollevare le sorti della società. Tutto avviene nel 2001, quando Provera si unisce alla famiglia Benetton e a due banche italiane (Unicredit ed Intesa Sanpaolo) ed acquista dalla Bell di Colaninno e Gnutti il 23% di Olivetti. Quest’ultima però controlla già il 55% di Telecom Italia, sicchè con tale operazione e con l’acquisizione di Bell, Tronchetti Provera si trova a controllare appieno la società di telecomunicazioni e anche, di conseguenza, la TIM.

L’acquisizione di Telecom: una sfida consapevole per Tronchetti Provera

C’è da precisare che Tronchetti Provera, quando ha deciso di investire in Telecom Italia, non lo ha fatto sicuramente da sprovveduto. L’imprenditore era ben consapevole del debito che già iniziava a mettere in crisi la società e sapeva perfettamente che quella che aveva davanti era una vera e propria sfida, tutt’altro che semplice. Provera ha accettato però di correre il rischio, per via della grande fiducia che nutriva nei confronti delle telecomunicazioni e del loro enorme potenziale.

L’attentato alle Torri Gemelle e gli equilibri compromessi

Tronchetti Provera è stato tutt’altro che fortunato, perché poco dopo l’acquisto del 27% di Olivetti si è verificato un evento che ha letteralmente sconvolto gli equilibri mondiali. Parliamo dell’attentato alle Torri Gemelle, che comporta una rinegoziazione del prezzo dell’acquisizione e la discesa del valore di carico delle azioni. Tronchetti Provera ha insomma compiuto una mossa perfetta, ma lo ha fatto in un momento che nessuno avrebbe potuto prevedere ma che si è rivelato decisamente sbagliato.

La fusione tra Telecom e Tim

Sotto la presidenza di Tronchetti Provera viene finalmente attuata la fusione tra Telecom e Tim: operazione importantissima, che consente seppur con qualche difficoltà dovuta alla situazione economica globale, di attenuare l’indebitamento della società.

I giochi politici e la dimissioni di Tronchetti Provera

I giochi politici iniziano a pesare sempre di più sulla società ed arrivano anche voci di un progetto di scorporo della rete. È per questo motivo che nel 2006 Tronchetti Provera decide di dare le proprie dimissioni e terminare dunque la propria avventura come Presidente della società.