Fra gli ingredienti di ogni “viaggio dell’eroe” è sempre presente un mentore, una figura che guidi i primi passi del protagonista lungo la sua avventura. Dreamquest esalta questo concetto lasciando a un giocatore più grande il ruolo del guardiano e a quello più giovane quello del sognatore. Asmodee porta in Italia quest’avventura cooperativa basta su un concept iniziale davvero interessante.
Gli ingredienti dell’avventura
Già solo dalla scatola si nota il lavoro dietro all’illustrazione. Il mondo in cui andremo ad avventurarci è introdotto proprio dalle immagini ed è chiaramente rivolto a grandi e piccini. La stessa cura estetica la ritroviamo in tutta la componentistica:
- 2 Libretti avventura
- 2 Schede eroi
- 2 Dadi
- Carte Tesoro
- Carte impresa
- Segnalini barca, eroe, scudo, incubo, sfida, punti sogno
Dreamquest – Inizia l’avventura
Il giocatore più giovane prende il materiale del Sognatore e i segnalini incubo mentre l’altro prende la scheda del Guardiano e i segnalini scudo. Una volta mescolate le carte tesoro siamo già pronti per iniziare. Prendiamo ora il libretto avventura e iniziamo a leggere. Il gioco ci porrà davanti a sfide da risolvere con i nostri dadi, scelte che modificheranno lo scorrere della storia ed esilaranti mostri che, nella loro cattiveria, sanno anche rendersi simpatici.
Avremmo anche la possibilità di guadagnare carte tesoro da poter spendere nel caso in cui delle sfide rischino di portarci alla sconfitta. I nostri eroi hanno anche un potere speciale da poter utilizzare durante l’avventura e, con l’avanzare della missione, cresceranno di livello guadagnando più potere per affrontare le sfide future.
Nella scatola base abbiamo due libri avventura da poter affrontare e con il proseguire della storia guadagneremo trofei da appuntare sulla nostra scheda, a memoria delle imprese già compiute dal sognatore.
Dreamquest, un’ottima idea ma con poca convinzione
Abituarsi al fatto che il gioco da tavolo è una realtà quotidiana ed un momento per condividere esperienze ed avventure è alla base della diffusione di questo mezzo. Spesso ci si pone il problema che i giochi siano per bambini o per adulti e Dreamquest vuole essere un ponte fra questi due mondi. L’idea di un guardiano e di un piccolo eroe è davvero vincente e l’obiettivo del gioco è chiarissimo. Il lato estetico è fantastico e le traduzione per l’edizione italiana ci propongono giochi di parole fantastici.
L’aspetto gioco invece è quello che ci ha lasciati più interdetti. Il meccanismo è molto semplice e non necessita realmente di un giocatore più esperto che aiuti, questo facilita il gioco per i più piccoli ma lo rende anche meno interattivo per gli adulti. Avere la possibilità di rendersi necessari in alcuni momenti e favorire un’interazione maggiore fra i due giocatori sarebbe stato quel pizzico di sale in più che avrebbe reso il gioco un must per le famiglie.
Dreamquest si riassume perciò in un’idea davvero bella per un obiettivo più che importante ma con forse troppo timore nell’osare qualcosa di più complesso e che davvero facesse sentire i giocatori come parte di un dinamico duo.