A una settimana dal terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria che ha provocato oltre 33 mila morti, i soccorritori hanno estratto altri sopravvissuti dalle macerie mentre le Nazioni Unite avvertono che il bilancio è destinato a salire ancora.
L’agenzia turca che si occupa delle emergenze ha dichiarato che più di 32.000 persone appartenenti a organizzazioni turche sono impegnate nelle operazioni di ricerca e salvataggio, insieme a 8.294 soccorritori internazionali. Le squadre di ricerca stanno affrontando una corsa contro il tempo, mentre gli esperti avvertono che le speranze di trovare persone vive tra le macerie si affievoliscono ogni giorno che passa.
Nella devastata città turca di Kahramanmaras, vicino all’epicentro del terremoto, gli escavatori hanno scavato tra montagne di macerie contorte, mentre una squadra di soccorso ha recuperato un corpo dalle macerie. Ma in molte aree le squadre di soccorso hanno dichiarato di non disporre di sensori e di attrezzature di ricerca avanzate finendo a scavare tra le macerie con le pale o solo con le mani.
Come aiutare le persone colpite dal terremoto in Turchia e Siria
Attualmente, il personale e i volontari della Caritas distribuiscono beni di primaria necessità, come viveri, prodotti per l’igiene, acqua potabile, ma anche coperte, indumenti caldi, teloni e tende per proteggere le persone dal freddo invernale. Aiutano anche a rimuovere le macerie. “Qui la gente viveva in condizioni di povertà assoluta anche prima del terremoto, stremata dalla guerra, in case a malapena riscaldate o in campi per rifugiati al confine tra Siria e Turchia. Ora, in pieno inverno, hanno perso anche quel poco che gli era rimasto. Senza aiuti, non avrebbero quasi nessuna possibilità di sopravvivere”, riferisce Marion Rottensteiner del servizio Mondialità della Caritas, che è in stretto contatto con gli operatori umanitari sul posto.
Per sostenere gli interventi di soccorso a favore delle vittime del terremoto, in Siria e in Turchia, è possibile fare una donazione a uno dei conti della Caritas, utilizzando la causale “Terremoto Turchia-Siria”. Info sul sito della Caritas.
Anche la Comunità kurda di Bolzano si è mobilitata per una raccolta di aiuti da destinare alle località nel sud della Turchia, lungo il confine con la Siria. L’Associazione per i popoli minacciati di Bolzano, da anni vicina a questa comunità, collaborerà alla raccolta. Come primo punto di raccolta è stato messo gratuitamente a disposizione una sala della Chiesa Cristiana Evangelica in via Achille Grandi 22, nella zona industriale di Bolzano (da Eurobrico, dopo l’autolavaggio per camion).