Superbonus, cosa rischiano le famiglie che hanno lavori in corso? Il decreto sul Superbonus del governo Meloni si compone di due soli articoli. Il primo articolo certifica lo stop totale a sconto in fattura e cessione del credito. Questo significa semplicemente che d’ora in avanti per i nuovi interventi edilizi (non quelli già avviati) resta solo la strada della detrazione d’imposta. Con la legge arriva anche il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi. Uno stop che ferma un fenomeno che aveva preso piede da poco, ma che aveva avuto un certo seguito. Proprio questi acquisti, come ha evidenziato Eurostat, «avrebbero impatto diretto sul debito pubblico», secondo quanto ha spiegato Giorgetti. Il decreto affronta anche il nodo della responsabilità solidale dei cessionari. Che viene esclusa per chi è in possesso di tutta la documentazione relativa alle opere. Questo per eliminare le incertezze. che hanno frenato tanti intermediari dall’assorbire questi crediti.
Il ministro ha spiegato che l’intervento era necessario «per bloccare gli effetti di una politica scellerata». Secondo via XX Settembre gli sconti in fattura già concessi ammontano a 105 miliardi di euro. Mentre a marzo dovrebbero arrivare a 110. Le banche non hanno più spazio fiscale per comprare nuovi crediti. Per quanto riguarda i condomini, per tutti quelli che hanno adottato la delibera assembleare sull’esecuzione dei lavori e hanno presentato la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila) potranno ancora cedere all’impresa il credito di imposta. E quindi effettuare le opere senza costi. Ma il salvacondotto deve tenere conto dei paletti dello scorso novembre. Che dava la data limite del 25 del mese per la delibera dei lavori in assemblea. Anche per le villette il decreto del governo salva lo sconto in fattura solo per chi ha presentato la Cila
Per i lavori agevolati dal superbonus e dagli altri bonus edilizi non saranno più consentiti né lo sconto in fattura né la cessione del credito. Lo stop vale da oggi, data di entrata in vigore del decreto-legge approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, pubblicato poco dopo in Gazzetta Ufficiale e già in vigore.
Stop alla cessione dei crediti, cosa succede ai cantieri aperti? Il Superbonus come funziona con i lavori in corso
Poiché il DL è entrato in vigore il 17 febbraio 2023, ha effetto sulle situazioni che si formalizzano a partire da oggi. Ma chi ha lavori in corso o sta per aprire un cantiere cosa rischia? Vediamo tre casi corrispondenti a tre diversi stadi di un intervento:
– chi sta realizzando lavori agevolati con il superbonus o altri bonus edilizi, avendo per forza di cose già presentato Cilas, Cila o già ottenuto il titolo abilitativo, può continuare i lavori con il regime fiscale previgente, cioè potendo scegliere tra detrazione Irpef, sconto in fattura o cessione del credito;
– chi ha presentato Cilas/Cila entro ieri 16 febbraio 2023 ma non ha ancora avviato i lavori ha comunque fatto in tempo ad assicurarsi la possibilità di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito;
– chi non ha ancora presentato alcuna comunicazione/istanza non potrà scegliere sconto in fattura né cessione del credito ma dovrà recuperare l’investimento attraverso la detrazione Irpef.
Si potrà continuare ad optare per sconto in fattura o cessione del credito:
– per interventi sulle unifamiliari e sulle abitazioni con ingresso autonomo, a condizione che entro ieri 16 febbraio 2023 sia stata presentata la Cila;
– per interventi nei condomìni, a condizione che entro ieri sia stata adottata la delibera assembleare e presentata la Cila;
– per la demolizione e ricostruzione di edifici, a patto che entro ieri sia stato richiesto il titolo abitativo;
– per il sismabonus acquisti, sulle abitazioni per le quali entro ieri sia stato registrato il contratto preliminare o stipulato il contratto definitivo di compravendita.