Si è esibito sul terrazzo del Radisson Blu Hotel, il pianista Paolo Cognetti. Senza altri accompagnamenti ha regalato un’interpretazione lirica, a volte quasi drammatica, spezzata in alcuni momenti con lunghi silenzi. Un cristallo notturno. La luce verde del faro del Grande Gatsby che buca la notte, in dono per gli ospiti dell’hotel che si rilassavano vicino alla piscina.
L’acqua è d’altronde l’elemento naturale del pianista calabrese di origine, ma fiorentino d’adozione, nonché la grande ispirazione: compare tra i brani “Onde”, regalo per il compleanno della sorella; è dei Pesci; l’intera grafica del CD prodotto dalla OSB RECORDS è dedicata al mare, simbolo da sempre di vita e Rinascita e i gioielli che porta nelle foto dell’album (della designer Erica Marigliani) si ispirano alle lische dei pesci.
P: Il mio album si chiama Rinascita, prende il nome da uno dei brani. E’ legato a un momento della mia vita in cui avevo bisogno di una svolta, e rappresenta una composizione che è insieme causa ed effetto. L’intero album si può considerare come un diario musicale. Lì si scrivono le proprie esperienze, emozioni, riflessioni e ci si racconta con un linguaggio diretto, e l’album esprime esattamente quel momento in cui sono riuscito a trovare la chiave giusta, lo slancio per buttarmi nella mischia.
L: Che cosa è scattato in particolare?
P: La meravigliosa scoperta che noi non siamo soli. Viviamo in un mondo di relazioni, e se anche se i brani nascono come fatto privato, una cosa mia, che non aveva uno scopo discografico (un regalo di compleanno, un viaggio, una riflessione), è successo a un certo punto che amici, familiari, il mio manager che mi ha sentito in studio, mi hanno sollecitato a tirarli fuori. Nonostante la timidezza, è importante suonare dal vivo, perché la musica, se non è dal vivo, dov’è? Certo, è bello sentire il cd, però si crea una relazione con le persone, che poi è la cosa più importante, perché è nutrimento per altra musica. E poi, proprio grazie a un amico ho tirato fuori la demo nel 2010, quando mi disse – affettuosamente spazientito – che lo avrebbe prodotto lui, pur non essendo un vero produttore, pur di farmelo registrare. E così siamo andati a Londra.
L: Un album onesto che non nasce per il successo, giusto?
P: Esattamente, è così, anche se non voglio alimentare lo stereotipo del musicista che si sfoga nelle sue canzoni, non è questo, le emozioni sono rielaborate nella dimensione musicale, proprio come uno scrittore fa con le parole per tradurle in libri.
L: Che cosa significa per te la Musica? E’ un luogo dove poter manifestare i propri sentimenti?
P: Anche. Purtroppo nella condivisione massima dei social si perde la reale comunicazione, possiamo scrivere di tutto ma poi finiamo per non esprimere nulla davvero. La Musica per me va oltre, è il mio modo di intendere la vita…è un “essere musicale”, il mio essere al mondo. Non si va in vacanza, è un lavoro, anche se il nostro Paese lo fa sembrare un hobby. I miei amici, ad esempio, si sono stupiti di tutte le persone che servono per supportarmi – manager, ufficio stampa, fotografo, stylist – però è così che funziona, anche se è un lavoro molto particolare che ha a che fare con gli altri. Però prima ancora, è un modo di essere, di percepire il mondo.
L: Prossimi concerti?
P: Il prossimo sarà dopodomani, il 29 luglio a Milano Marittima, poi sarà eseguito un mio brano per fisarmonica e orchestra il 2 agosto in Piazza Maggiore a Bologna, nell’ambito del concorso internazionale di composizione “2 Agosto”. Dopodiché farò due spettacoli sull’Odissea (un altro viaggio per mare) in Calabria, ma se volete sapere tutti i dettagli potete andare sul mio sito web www.paolocognetti.com, su Fb, oppure su Instagram cercando “Paolo Cognetti Music” o “Paolo Cognetti”.
TRACKLIST:
- Rinascita
- Da nessuna parte
- Viagem
- Tema
- Intorno
- Immobile di fronte all’abisso
- Un altro sguardo
- Gaze in thine own heart
- Piccola danza
- Onde
Lavinia Marnetto