Lo Stato Sociale il 29 luglio, all’Ippodromo di Capannelle a Roma, ha spaccato di brutto! Tra colori, musica, palloni fluttuanti nell’aria a ritmo di batteria ed un karaoke improvvisato e genialmente spettacolare,  hanno completamente segnato la notte di un sabato estivo romano al Postepay Rock in Roma.

Ad aprire il loro concerto si sono presentati gli Ex-Otago. Alle 22.15 sono arrivati loro, quei 5 ragazzi di Bologna conosciuti da qualche anno con le loro canzoni uniche ed originali, con la loro voglia di dire e di raccontare tutto quello che pensano senza nessun filtro.

Loro, quei 5 ragazzi bolognesi, matti e folli più che mai, parlano al loro “pubblico” senza nessuna maschera, con la grinta dei giovani di oggi, con la forza dei sogni che tutti abbiamo, con la passione di chi ci crede davvero e con quel qualcosa in più che li contraddistingue dal resto dei cantanti italiani nati da poco! Loro sono semplicemente loro, non badano a nulla, vivono come vogliono e cantano come vogliono! Quei 5 ragazzi bolognesi hanno fatto sognare la notte di sabato 29 luglio a Roma!

Un concerto insolito come il loro modo di essere, tra “Ladro di cuori col Bruco” e “Mi sono rotto il cazzo” o con “Buona Sfortuna” e l’ultima, che anche in radio l’hanno passata e ripassata, “Amarsi Male”, hanno creato una sorta di karaoke super gigante, con la quale hanno interagito con noi in un remix delle canzoni più vecchie. Che poi in fondo loro sono nati nel 2009, ma sono cresciuti eh.

Eh già sono cresciuti da soli, all’inizio semplicemente cantando a Bologna in qualche locale e se andava anche bene riuscivano a racimolare qualche soldo, per poi spostarsi sempre più in là. L’anno scorso al 1 maggio erano li, matti e scatenati più che mai al “Concertone” di Roma, hanno anche aperto il concerto di Caparezza al Rock In Roma e quest’anno sono riusciti ad avere una serata tutta loro, un palco tutto per loro che i giorni prima ha visto esibirsi cantanti di calibro internazionale. Per questo hanno spaccato e anche di brutto, in fondo per loro nulla è scontato, ogni singolo ragazzo/a che stava li, per quei 5 matti di Bologna, era davvero una gran festa.

Foto di Elisabetta Paganelli

La loro vittoria è anche la nostra, noi sognatrici di parole dette a metà, di canzoni che raccontano la vita e che ti lasciano in bilico, e come dicono loro “senza dormire”. Loro sono semplicemente come noi.

Probabilmente rimarranno sempre così, quei piccoli geni musicali, matti e folli che hanno deciso di raccontare la vita realmente com’è. 

Il concerto non è semplicemente stato un concerto bello, figo o chissà cos’altro, ma è stato un momento. Quel momento nel quale salti, chiudi gli occhi, mandi a fanculo il mondo e continui a sorridere. Perché con loro fai questo.

Grazie ragazzi per essere così, grazie per averci regalato un concerto unico nel vero senso della parola.

Alessia Spensierato