Il tennis italiano negli ultimi anni sta vivendo dei momenti strepitosi, che sono senza ombra di dubbio figli soprattutto dello straordinario lavoro svolto dalla Federazione, la quale si è impegnata tanto per regalare al nostro paese degli atleti in grado di sfruttare a dovere il proprio talento e di mostrarlo al mondo intero. Negli ultimi tempi possiamo tranquillamente affermare che dalle nostre parti sono sbocciati 4 veri e propri campioni, due dei quali se si prendono in esame le quote sul tennis nei vari tornei si trovano stabilmente ai livelli più alti del tennis mondiale: Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Mettendo a confronto questi due talentuosissimi tennisti italiani, andiamo ad analizzare tutte quelle che sono le caratteristiche principali di due giocatori che sono l’incarnazione pura di quello che è il tennis moderno.
Partendo dal servizio, possiamo tranquillamente affermare che quest’ultimo è sicuramente una delle qualità migliori di Berrettini, il quale in questo caso abbina una potenza incredibile ad una precisione chirurgica. Il tennista romano riesce a tirare dentro il 63% delle prime palle, nel momento in cui ci riesce realizza il punto il 78% delle volte. Inoltre, oltre ad aver vinto l’88% dei giochi con il servizio a favore, Berrettini è anche ad un passo dal raggiungere i 2000 aces in carriera. La velocità di un suo tiro al momento del servizio può raggiungere addirittura i 235 km/h. Sotto questo punto di vista possiamo dire che sono completamente differenti le caratteristiche di Sinner, che anche a causa del peso decisamente minore rispetto a quello di Berrettini non riesce ad imprimere forza tanto quanto il connazionale. Rispetto a Berrettini, infatti, Sinner tende ad utilizzare molto più spesso lo slice esterno per aprirsi il campo e per giocare una palla decisiva in seguito alla risposta dell’avversario. Le prime palle che entrano non raggiungono la percentuale pari al 60%, anche nel momento in cui entrano l’altoatesino conquista il punto il 72% delle volte. Il dritto, invece, è senza ombra di dubbio il vero e proprio punto forte di Berrettini, che nel circuito ATP non ha assolutamente eguali in termini di forza in questo senso.
La sua aggressività nel giocare gli facilita decisamente il compito, visto che molto spesso si ritrova a chiudere i punti in modo rapido. Un elemento di studio è invece il dritto di Sinner, anche e soprattutto per via dell’effetto di un’accelerazione ritardata che l’altoatesino riesce a dare alla racchetta. Sinner è molto probabilmente il migliore a dare un’accelerazione decisiva alla racchetta solamente subito prima dell’impatto, ossia nel momento in cui i fianchi e gli addominali lavorano contemporaneamente per dare ancora più velocità alla palla. Il punto debole di Berrettini, opposto al dritto, sembrerebbe essere proprio il rovescio. A tal proposito, infatti, lo staff tecnico di Vincenzo Santopadre ha lavorato tantissimo per migliorare questo aspetto del tennista romano. I progressi nel corso del tempo non sono di certo stati pochi, tuttavia nulla a che vedere con il dritto straordinario di Berrettini. Se Sinner ha dovuto lavorare sodo per costruire altri tipi di colpi, ha dovuto farlo decisamente di meno con il rovescio, che esce in maniera quasi perfetta del tutto naturalmente.
Il rovescio a due mani, infatti, è sicuramente l’arma più importante del talento azzurro, il quale grazie a questo colpo è riuscito a mettere in difficoltà chiunque anche in torneo tanto prestigioso come quello di Wimbledon. Soffermandoci sul gioco al volo, invece, resta fuor di dubbio il fatto che Berrettini abbia lavorato incredibilmente tanto in questi anni per migliorare le sue volèe sia dal punto di vista offensivo che dal punto di vista difensivo. Il suo servizio devastante gli permette di giocare delle volèe in attacco piuttosto agevoli, ma il tennista romano ha dimostrato di saperci fare anche in situazioni piuttosto delicate. Lo stesso identico discorso vale per Sinner, che se prima sotto questo aspetto appariva molto più insicuro, adesso sembra esserlo molto di meno. Non possiamo di certo dire che si tratta di uno dei suoi punti di forza, ma l’altoatesino, pur presentandosi raramente sotto rete, è migliorato sensibilmente sotto questo punto di vista. A prescindere da tutto, resta comunque il fatto che, e questo è un discorso che riguarda in particolar modo Sinner, si tratta di due atleti ancora giovani e con ampi margini di miglioramento.