Con 21 voti a favore e 7 contrari, il consiglio comunale di Licata ha sfiduciato il sindaco Angelo Cambiano. Per la sua lotta contro gli abusi edilizi aveva  ricevuto minacce e intimidazioni.

La tenzone si consuma tutta in poche ore. Il mercoledì sera alle 8 ha inizio l’ultimo consiglio comunale da sindaco per Angelo Cambiano; dopo tre ore e mezza, Angelo Cambiano non sarà più primo cittadino di Licata, 38.000 anime e una quantità monstre di manufatti edilizi abusivi, eredità di decenni di lassismo e complicità istituzionali.

«Mi accusano di non aver fatto arrivare al Comune risorse e finanziamenti, ma non è vero perché ho portato oltre 52 milioni di euro. Il vero motivo lo sanno tutti, qual è ma non hanno il coraggio di dirlo. Io me ne torno al mio mestiere di insegnante di matematica, ma la politica qui dovrà assumersi le sue responsabilità: quella di dire alla gente che un sindaco che fa niente di più che il suo dovere viene cacciato meno di due anni dopo l’inizio del suo mandato». La colpa di Cambiano? Aver fatto eseguire gli ordini di demolizione contro case e ville dichiarate abusive da sentenze della magistratura ormai passate in giudicato. Dall’inizio del 2017, ben 67 immobili erano già stati abbattuti dal comune, ed altri erano in coda per l’attuazione dei medesimi provvedimenti.

La mozione di sfiducia contro Cambiano è stata sottoscritta da 16 consiglieri, molti appartenenti anche alle liste di centro che hanno sostenuto il sindaco nel corso del suo mandato. Il minimo di voti necessari per farla passare era di 20, ne sono stati raggiunti 21. Con il sindaco sono rimasti solo 6 fedelissimi delle sue liste e i consiglieri di minoranza del PD.

Il sindaco ha già fatto sapere che impugnerà l’atto, perché le motivazioni riportate nella mozione di sfiducia sono solo menzogne. Molti cittadini di Licata hanno espresso vicinanza e solidarietà al sindaco defenestrato. 

Ma sarà a breve, quando si terranno le nuove elezioni amministrative, che si vedrà quanto saranno coerenti i cittadini di Licata. Quando gli stessi che hanno sfiduciato il sindaco (da due anni sotto scorta, dopo aver subito intimidazioni e l’incendio di due sue abitazioni) si presenteranno a chiedere voti sbandierando rinnovamento e aria nuova. Quando ci sarà da scegliere tra chi si è schierato per il rispetto delle leggi e chi, di quelle stesse leggi, ha fatto scempio per un pugno di voti.

E’ lì che si vedrà quanto i cittadini desidereranno il cambiamento vero.

Lorenzo Spizzirri