E’ difficile stabilire punto per punto quale sia l’attuale situazione in Kosovo: le tensioni, sia all’interno del Paese, sia con la vicina Serbia sembrano intensificarsi, basti pensare a quanto è accaduto lo scorso 29 maggio, in cui quattordici militari italiani sono stati feriti durante le operazioni necessarie a contenere le azioni di protesta da parte dei cittadini serbi che vivono nella zona a nord del Paese. E quindi, cosa sta succedendo in Kosovo?

La situazione in Kosovo: una lotta etnica senza fine

Kosovo

La situazione sembra essere degenerata nel mese scorso, il 23 aprile. Le ultime elezioni amministrative avevano decretato la vittoria di alcuni sindaci di etnia albanese nell’area nord del Kosovo, regione del Paese a maggioranza serba. Come conseguenza immediata, è scoppiato un moto di protesta, con derivato boicottaggio dell’entrata in servizio dei neo-eletti da parte dei manifestanti serbi. Alla base di queste insurrezioni vi sono le accuse da parte dei cittadini di etnia serba di illegittimità dei risultati delle elezioni. Le città teatro degli scontri sono state Zvecan, Zubin, Potok e Keposavic.

Le crescenti tensioni hanno portato ad un dispiegamento della Kfor, ovvero la forza militare guidata dalla Nato che ha come compito principale quello di mantenere l’ordine in Kosovo. Di conseguenza, la situazione è rapidamente degenerata, soprattutto con i violenti scontri avvenuti a Zvecan il 29 maggio, culminati con il ferimento di trenta militare del contingente Nato, tra cui i quattordici militari italiani.

La risposta serba agli scontri in Kosovo

Anche Belgrado ha sostenuto l’illegalità delle recenti elezioni. Inoltre, con l’intensificarsi degli scontri tra protestanti e forze armate, ha prima di tutto ordinato lo stato di massima allerta all’esercito e, nei giorni seguenti, inviato alcune truppe al confine. Il presidente serbo Aleksander Vucic ha infatti accusato il primo ministro kosovaro, Albin Kurti di aver ulteriormente foraggiato i dissapori. A sua volta, invece, Kurti ha dichiarato che l’unico compito delle forze armate è quello di garantire un ripristino delle normali funzioni da parte dei sindaci. In un comunicato, si può infatti leggere che:

Anche se ci sono manifestanti pacifici, il primo ministro ha valutato che non si tratta di proteste pacifiche, ma di folle di estremisti diretti dal Belgrado

E mentre le forze Nato negli scorsi giorni hanno aumentato le forze dislocate in Kosovo, durante il summit della Comunità politica europea, tenutosi in Moldavia, i leader europei hanno richiesto ai due Paesi di appianare le tensioni odierne. L’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha richiesto l’istituzione di nuove elezioni nel nord del Kosovo, asserendo che “Tutte le parti devono evitare qualsiasi tipo di escalation e azioni non coordinate”.

Lorenza Licata

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