Dopo mesi caldi in cui si è parlato, anche se non adeguatamente, della difficile situazione in cui versa Atac S.p.a., l’azienda di trasporto pubblico della Capitale, i rischi paventati potrebbero diventare realtà. Uno dei principali creditori di Atac ha infatti chiesto al Tribunale di Roma la dichiarazione dello stato di insolvenza dell’azienda
I quasi 3 milioni di abitanti di Roma potrebbero rimanere senza alcun servizio di trasporto pubblico. È questo il grande rischio che la Capitale d’Italia (quello che ormai ne rimane, ruderi abbandonati, criminalità e buche) sta vivendo in queste ore. Infatti, uno dei principali fornitori di carburante dell’Atac ha chiesto al Tribunale di Roma la dichiarazione dello stato di insolvenza dell’azienda capitolina, preludio per l’inizio delle procedure fallimentari.
“Atac deve essere dichiarata insolvente” – questa la richiesta ai giudici romani, ai quali ora passa la patata bollente e la difficile decisione (entro 30 giorni) sul futuro di un’azienda che ormai da diversi anni si trova in una situazione di grave deficit economico.
Atac S.p.a ha accumulato 1,4 miliardi di Euro di debiti, che nessuno, a partire dal Comune di Roma, ha mai provveduto a saldare.
Al Tribunale di Roma spetterà quindi verificare se lo stato di insolvenza previsto dalla procedura fallimentare corrisponda all’attuale dissesto economico di Atac S.p.a, ossia se veramente l’azienda di trasporto pubblico della Capitale non sia più in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni, trattandosi quindi di una situazione definitiva e irrimediabile, non temporanea.
La situazione, però, sembra verosimilmente tragica, tanto che anche Alberto Giraudi, direttore operativo di Atac S.p.a., ha lasciato il proprio posto dichiarando le dimissioni. Il terzo cambio di vertice in pochi mesi, dopo Bruno Rota e Manuel Fantasia.
Le dimissioni di Alberto Giraudi insieme alla richiesta della dichiarazione dello stato di insolvenza di Atac arrivano a poche ora dalla riunione del consiglio di amministrazione dell’azienda pubblica, al quale spetterebbe il compito di formulare la richiesta per l’accesso al concordato preventivo, procedura concorsuale che potrebbe salvare Atac, evitandone il fallimento attraverso un piano di soddisfazione delle ragioni creditorie e di risanamento.
I romani sono quasi tutti ormai rientrati dalle ferie, cosa devono aspettarsi per i prossimi mesi?
Lorenzo Maria Lucarelli