La tensione nel centrodestra sulla riforma del Mes solleva interrogativi sulla divisione del potere all’interno della coalizione di destra di Giorgia Meloni e sul futuro del suo partito Forza Italia. La premier fa fatica a raggiungere la maggioranza, e lei non commenta e non partecipa al Cdm. “La destra non ha avuto il coraggio di venire in commissione”.

Mes e critiche per Giorgia Meloni

Giorgia Meloni- Photo Credits Adnkronos
Giorgia Meloni- Photo Credits Adnkronos

La strategia sulla quale punta da tempo la destra è quella di allungare i tempi riguardo il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). La premier, dice qualche ministro che ha avuto modo di parlarle, sarebbe parecchio irritata dal polverone che si è alzato sul meccanismo europeo. Il provvedimento che prevede la ratifica dell’intesa di modifica del Trattato istitutivo del Mes, è stato approvato con i voti delle opposizioni, da Partito democratico, Terzo polo e +Europa. Presenti, ma astenuti, i deputati del Movimento 5 stelle e Alleanza verdi e sinistra. Adesso il testo base passerà dalla commissione Bilancio per riceverne il parere, poi tornerà nella Esteri, dove sarà votato il mandato al relatore e, infine, approderà nell’Aula di Montecitorio il 30 giugno. “La destra non ha avuto il coraggio di venire in commissione”, ha incalzato la Deputata Lia Quartapelle. “Questa destra è così: abbandonano la barca appena devono prendersi la responsabilità di decidere per l’Italia”.

Il rinvio del Cdm

Il rinvio del Cdm a causa di “sopraggiunti motivi personali” non meglio specificati dalla Presidente del Consiglio, non favorisce la destra in questa situazione. Sembra comunque che il Cdm si sia tenuto lo stesso senza Giorgia Meloni ma solo per intervenire su alcune leggi regionali. Pare che Matteo Salvini non l’abbia presa affatto bene. Doveva essere il Consiglio dei ministri della riforma del codice della strada, che il ledaer della Lega va raccontando da settimane.

Tensioni per la destra

Pare che la morte di Silvio Berlusconi, avvenuta appena 10 giorni fa, abbia sollevato dei problemi per la premier. I dubbi arrivano stesso da Bruxelles che dice “La morte di Silvio Berlusconi solleva interrogativi sulla divisione del potere all’interno della coalizione di destra di Giorgia Meloni e sul futuro del suo partito Forza Italia, data la mancanza di un chiaro successore”. È quanto sostiene il Financial Times, in un articolo in prima pagina, il cui titolo mette l’accento sul fatto che la sua scomparsa apre una serie di interrogativi per la coalizione di governo. D’altronde, il polverone innalzato a causa del Mes, ci fa chiedere se Giorgia Meloni non stia perdendo il comando politico. Senza Berlusconi, la premier deve fare il doppio lavoro: presidente del Consiglio e capo politico della coalizione. Tenendo conto che il Parlamento è un luogo dove si celano ambizioni di tutti i tipi, si agitano malcontenti, spesso si smarrisce ogni razionalità.

Giulia Simonetti

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